Avviso di conclusione indagini per gli oltre 40 indagati dell’indagine della Dda di Napoli sullo spaccio di droga gestito congiuntamente a Marcianise, nel Casertano, dai due clan, i Belforte e i Piccolo, da sempre rivali e in guerra tra di loro a colpi di omicidi e vendette trasversali. Il blitz con le 40 misure cautelari (16 ordinanze di carcerazioni, 15 ai domiciliari e 9 obblighi di presentazione alla pg) fu eseguito dai carabinieri della Compagnia di Marcianise il 4 giugno scorso. Un’inchiesta – titolare del fascicolo il sostituto Luigi Landolfi – che ha fatto emergere dunque la “pax mafiosa” siglata dai due clan storicamente nemici per spartirsi i guadagni del business illecito, ma che ha anche portato agli arresti domiciliari un probabile innocente, il pasticciere Pietro Russo, rimesso in liberta’ dopo cinque giorni dallo stesso Gip che lo aveva fatto arrestare. Nell’avviso di conclusione indagine il pm ha stralciato la posizione di Russo, probabilmente in vista di una richiesta di archiviazione. Era stato il legale di Russo, Mariano Omarto, a far emergere il probabile equivoco che aveva portato all’emissione della misura cautelare, ovvero quella telefonata in cui uno dei capi dell’organizzazione, Giovanni Pontillo, commissionava a Russo una torta; per gli inquirenti il dolce non era altro che una fornitura di hashish. Ed invece e’ stato appurato che il dolce esisteva, ed era per la festa di compleanno della nipote di Pontillo. Epicentro dello spaccio – e’ emerso – il complesso residenziale di Marcianise “Unrra Casas”, parco dove risiedevano molti degli arrestati, tra cui i capi del gruppo, lo stesso Pontillo e l’ex latitante del clan Belforte Aniello Bruno. Durante le investigazioni, sono state tratte in arresto 6 persone in persone in flagranza del reato di spaccio e sono stati sottoposti a sequestro circa 6 kg di stupefacente.
Articolo pubblicato il giorno 21 Giugno 2018 - 13:13