“La commissione Trasparenza, presieduta da Domenico Palmieri, ha oggi affrontato, con la partecipazione dell’assessore Panini, della dirigente del servizio Politiche per la casa Natàlia D’Esposito e del vice segretario generale Maida, il tema della graduatoria per l’assegnazione provvisoria, per tre anni, a famiglie attualmente residenti nella Vela Verde, di 60 alloggi destinati all’emergenza abitativa”. Così una nota del Consiglio comunale id Napoli. Introducendo la riunione – aggiunge – il presidente Palmieri ha ricapitolato le tappe della complessa vicenda che prevede la sistemazione provvisoria, per tre anni, di famiglie residenti nella Vela Verde, la prima che sarà abbattuta in base al progetto Restart Scampia, negli alloggi destinati all’emergenza abitativa sulla base della legge regionale 18/1997. Alla mobilità degli abitanti delle Vele la giunta comunale ha dedicato la delibera n.21 del 2018 in base alla quale il servizio Politiche per la casa ha provveduto a stilare una prima graduatoria provvisoria e poi, a seguito di ricorsi, una seconda graduatoria. Oggetto della riunione odierna della commissione Trasparenza, ha concluso il presidente Palmieri, è la correttezza della procedura seguita in questa occasione nella valutazione dei requisiti oggettivi e soggettivi degli aspiranti, senza dimenticare che sull’intera vicenda del bando per i residenti delle Vele negli anni scorsi si sono registrate numerose difficoltà. La dirigente del servizio Politiche per la casa, Natàlia D’Esposito, ha spiegato che, viste le numerose criticità riscontrate all’epoca del primo bando del 2017 (su 210 domande, soltanto 2 erano state ammesse alla graduatoria definitiva), l’ufficio, a seguito della delibera della giunta 21/2018, ha riesaminato le 208 domande non ammesse e pubblicato nel marzo scorso una nuova graduatoria provvisoria. Su quest’ultima, sono stati presentati 18 ricorsi, 6 dei quali aventi ad oggetto errori nel calcolo del punteggio; 12, invece, i ricorsi di merito, fondati sul fatto che venivano sommati il punteggio relativo alla anzianità di residenza nelle Vele, criterio base del bando, a quello relativo alla presenza nel nucleo di persone disabili; l’ufficio ha ritenuto di svolgere un approfondimento con i vertici dell’amministrazione e con l’Avvocatura comunale che ha consigliato di procedere alla redazione di una nuova graduatoria provvisoria suggerendo che, in caso di contenziosi, questi ricorsi avrebbero potuto essere considerati dal Tar accoglibili. Riesaminate le domande alla luce di questo approfondimento, e comunicato con lettera sia all’assessore che all’Avvocatura, gli indirizzi conseguenti, l’ufficio, a tutela dell’Ente, e per evitare probabili sospensive da parte del Tar, ha riformulato la graduatoria provvisoria; il termine per presentare ricorso è scaduto lo scorso 14 maggio, ed a breve sarà pubblicata la graduatoria definitiva. Il dibattito in commissione ha visto l’intervento di numerosi consiglieri, e per primo dell’attuale presidente del Consiglio, Fucito, che, assessore all’epoca della prima delibera che proponeva di assegnare gli alloggi residui del piano di abbattimento e ricostruzione alle famiglie in emergenza abitativa delle Vele, ha ricordato la contrapposizione all’epoca sorta tra Comune e commissione provinciale sull’emergenza abitativa sul divieto di assegnazione a nuclei con carichi pendenti, anche senza condanne definitive, ed ha auspicato che non si dia adito a una guerra tra poveri ricordando l’attenzione che, dall’inizio, è stata riservata alla disabilità. Gli altri consiglieri intervenuti hanno: appuntato l’attenzione sul fatto che non sia stato richiesto all’Avvocatura un parere scritto, elemento che l’assessore avrebbe dovuto chiedere a tutela innanzitutto dalla dirigente responsabile (Lebro de La Città), con l’annotazione che ci sarebbe stato il tempo per tale espressione scritta dal momento che tra la prima graduatoria e la seconda è trascorso oltre un mese (Brambilla di Movimento 5 Stelle); sostenuto l’incontestabile correttezza della procedura seguita dalla dirigente nella reinterpretazione, alla luce dei consigli degli avvocati comunali, della lettera del bando (Rinaldi di Dema); dal punto di vista della trasparenza, la dirigente ha agito correttamente compiendo una scelta di responsabilità nel rispetto della propria funzione (Moretto di Prima Napoli); auspicato la rapida conclusione delle procedure per realizzare i diritti degli abitanti delle Vele discriminati due volte, prima dalla loro condizione di precarietà abitativa, secondo, dagli errori della legge regionale (Andreozzi di Dema); notato che la corretta interpretazione del bando non tutela soltanto la necessità di proseguire nel processo di riqualificazione di Scampia ma anche il rispetto dei diritti dei cittadini, soprattutto quando si incide sulla vita delle persone. Per il vicesegretario generale Maida spetta ai dirigenti la valutazione della conformità degli atti alla legge; nella loro valutazione ai fini della trasparenza, due sono i principi da tenere fermi, quello della presunzione di legittimità dell’atto amministrativo, quello della competenza gestionale, per il quale al dirigente spetta l’assunzione delle relative responsabilità, così come richiamato anche recentemente dalla Corte dei Conti. L’assessore Panini, premesso che siamo alla vigilia di un evento storico, l’abbattimento della prima Vela, anche in risposta ai quesiti dei consiglieri, ha precisato che il Tar ha dato ragione a quanti, contrariamente alla commissione provinciale che si occupa di emergenza abitativa, hanno sostenuto che non sono equivalenti i carichi pendenti per reati associativi a condanne definitive (qualora queste intervenissero, il diritto all’assegnazione, seppure provvisoria, verrebbe meno); la delibera subordina il trasferimento nei nuovi alloggi al riconoscimento da parte dell’utente di eventuali debiti tributari e all’accettazione di un piano di rateizzo per le eventuali morosità; che la delibera sulla mobilità prevede le cosiddette “migrazioni spontanee” delle famiglie – completate le assegnazioni – nella Vela che sarà ristrutturata per ospitarle, un processo condiviso con il Comitato Vele che l’amministrazione coordinerà senza bisogno di procedure complesse e burocratiche.
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