Napoli. “Non fate l’errore di giudicarmi prima di conoscermi, dipinto come un criminale, caso nazionale, uscito su ogni singolo giornale, ma voi che ne sapete io sono un ragazzo, Davide Bifolco”. Gli Ultima Haine cantano Davide, il giovane di 17 anni ucciso tre anni fa dall’appuntato dei carabinieri Gianni Macchiarolo al rione Traiano. Il secondo singolo della band che ha l’obiettivo di tramutare l’odio in musica, con un miscuglio di rock, hardcore, crossover, rap e hip hop è dedicato al 17enne, passato da vittima a carnefice, ucciso la notte tra il 4 e il 5 settembre del 2014 nel popoloso rione napoletano. Nel video El Chesi, il 24enne cantante del gruppo e autore del testo, si immedesima in Davide Bifolco, e racconta quella notte, gli ultimi istanti della sua vita: “C’è una volante, è qui vicino, però non ci fermiamo, proseguiamo dritto, non abbiamo il patentino e l’assicurazione, pensavo di cavarmela e invece che situazione. La volante ci rincorre, ci butta in aria, un mio amico corre, l’altro rimane a terra, aria… sento che mi manca, mi hanno sparato al cuore e non per un errore”. El Chesi che insieme a Il Comandante, Narcos e James canta con il volto coperto perchè ‘le parole e la musica sono più importanti delle nostre facce’ hanno realizzato questo video musicale tra il Rione Traiano e alcuni spazi occupati di Napoli e Quarto, grazie al sostegno dell’Associazione Davide Bifolco, il dolore non ci ferma. Il gruppo ha voluto prendere le distanze dalla reazione dei media e di una parte della città che ha fatto apparire Davide come il carnefice e non la vittima, nonostante quel carabiniere sia stato condannato per quella morte assurda. Il ritornello è emblematico: “Dipinto come un criminale, caso nazionale, uscito su ogni singolo giornale, ma voi cosa ne sapete… in fondo io sono un ragazzo, Davide Bifolco”. E poi ancora, le immagini di una città difficile: “Il mio quartiere non è facile, lo so, ma non ho scelto io di viverci però… il vento porta proiettili … ho sedici anni, quasi 17, si vive tra gli affanni non per le sigarette, stipati tra le case scatolette… il mio sogno era diventare un campione”. Sogno infranto in una notte quando Davide Bifolco non si è fermato all’Alt di una pattuglia ed è stato ucciso: “Non fate l’errore di giudicarmi ancora prima di conoscermi – canta El Chesi-Davide -C’è mia madre che mi aspetta ma mi hanno ucciso perchè non mi so fermato”.
Il secondo singolo degli Ultima Haine è uscito alla fine di aprile, il video è stato diretto da Giuseppe Riccardi.
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