Torre del Greco. Oltre mille persone per dire no alla proposta di transazione dei 10milioni di euro proposta dalla famiglia Lembo, una delle tre fondatrici della Deiulemar, la società armatoriale fallita nel 2012 e nella quale oltre 10mila persone hanno investito oltre 700milioni di euro. E’ quanto deciso ieri nell’assemblea voluta dal comitato dei creditori che ha visto per la prima volta in un confronto pubblico i componenti della curatela fallimentare del colosso armatoriale e quelli della società accusati, sostanzialmente, di aver contribuito al crac. (i fratelli Pasquale, Angelo e Micaela Della Gatta; la loro madre scomparsa Lucia Boccia; l’ex amministratore unico, il defunto Michele Iuliano; la moglie e la figlia di quest’ultimo, Maria Luigia Lembo e Giovanna Iuliano; l’unico fondatore ancora in vita del gruppo, Giuseppe Lembo; il figlio Leonardo). L’incontro è durato più di un’ora ed è stato incentrato sulla proposta della famiglia Lembo di mettere a disposizione un “affido” che, stando a quanto raccolto dalla guardia di Finanza, avrebbe una disponibilità di oltre 10milioni di euro. Lo scontro si è aperto sulle richieste che sono state formulate dai titolari di questo “trust”. Oltre a trattenere la cifra di mezzo milione di euro, la famiglia Lembo ha chiesto “di poter restare ancora nella disponibilità della villa dove attualmente vive la donna beneficiaria della cifra”.
Anche questa villa è finita tra la disponibilità del curatore fallimentare e di non consegnare “i tracciati bancari relativi al trust per gli anni 2005-2006”, si tratta degli anni in cui è avvenuta la cessione della flotta societaria alla Deiulemar Shipping.
Articolo pubblicato il giorno 8 Maggio 2018 - 08:39