Successi di pubblico all’Auchan di Giugliano, dove il celebre youtuber partenopeo Simone Paciello, in arte Awed ha intrattenuto i suoi giovani sostenitori presenti nella struttura commerciale. Nel corso della sua carriera, il giovane ha pubblicato un libro e di recente è stato anche protagonista in un film recitando al fianco di Biagio Izzo. Da qualche tempo vive a Milano, dove ha portato la sua napoletanità. Nell’intervista ci ha parlato del suo percorso da youtuber.
Simone Paciello sei nella tua Napoli per i tuoi sostenitori. Ci vuoi raccontare anzitutto da dove deriva il tuo nome d’arte?
Ho rinunciato all’ultima di Campionato per essere qui all’Auchan di Giugliano. Il nome Awed derivadalla svogliatezza di cercarne uno fatto bene. Sulla tastiera, AWED non sono altro che quattro lettere molto vicine sulla tastiera. Con il senno di poi si è rivelato un giusto nome, è andata bene, anche se non è uno dei migliori nomi (ride, ndr). Chi è svogliato, basta che scrive quattro lettere sulla tastiera ed escono i miei video (ride, ndr).
Come ti sei avvicinato al web e a YouTube?
L’avvicinamento alla piattaforma nasce come hobby, come passione, come una voglia di esprimersi. È nato in classe, durante un’ora di supplenza della mia professoressa di matematica che quel giorno non venne in classe. Quel giorno creammo il canale di YouTube. È nato così il canale, per la voglia di mettersi in gioco e divertirsi tra amici. Il primo video fu fatto in classe, poi da cosa nasce cosa, le idee sono aumentate e da diversi anni faccio video sulla rete.
Che lavoro c’è per ogni video che realizzi?
C’è tanto lavoro, un po’ come il paragone che fanno come i calciatori che guadagnano tanto nonostante corressero solamente dietro ad un pallone. Non viene però considerato che si allenano ogni giorno. Un video di YouTube è un’idea astratta che poi si concretizza. È una costante ricerca di stare al passo con i tempi, capire quali sono i trend, quello che la gente vuole sapere e ascoltare. Bisogna rinnovarsi rimanendo sempre lo stesso, senza essere mai banali.
Oggi i youtuber sono i comunicatori del futuro. Che responsabilità avete?
Sono i principali comunicatori, veniamo definiti influencer in quanto influenziamo le persone a cui ci rivogliamo. Ogni singolo creator ha una responsabilità perché oggi i ragazzini tendono ad emulare quelli che ammirano in rete. Poi capita che ci sono anche delle cose che vorrei dire, ma non dico nei video. Mi sono promesso che il mio ultimo video di YouTube sarà appunto basato su questo.
Cosa saresti stato oggi se non fossi diventato uno youtuber?
Disoccupato (ride, ndr). YouTube è stato un trampolino di lancio fondamentale sia per la scrittura del libro, che per la realizzazione del film a cui ho preso parte con Biagio Izzo. YouTube è stato fondamentale per le cose che sono derivate.
Che rapporto hai con i colleghi napoletani?
Le faide sono ovunque (ride, ndr). Io mi sono staccato dalla community napoletana perché io da circa un anno e mezzo mi sono trasferito a Milano. Avendo a che fare poi con altre organizzazioni ti trovi a collaborare con altri youtuber. In questo periodo, portiamo avanti il progetto AmedosePaciello, collaboro anche con Matt & Bise.
Sei da qualche anno a Milano ma … con la mentalità napoletana
Nonostante sia a Milano, comunque strizzo sempre l’occhio a Napoli. Riccardo e Amedeo ancora si arrabbiano con me perché parlo napoletano in quanto non capiscono il dialetto. Poi a volte quando sono arrabbiati anche loro usano qualche forma napoletana.
Ai giovani che intendono diventare youtuber per “guadagno” cosa intendi dire?
Il fattore del guadagno deve essere l’ultima considerazione indipendentemente da ciò che uno vuole fare: dall’architetto al geometra. Deve essere step by step. Il guadagno dipende dal proprio operato. Youtuber possono essere tutti aprendo un canale. Oggi è difficile emergere in quanto quando io iniziai non vi erano molti creator. Oggi poi c’è carenza dei contenuti. Oggi si sta affermando Luis che è una persona fuori dal comune. Bisogna avere idee particolari ed essere diversi nei contenuti.
Giovanni Iodice
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