Un appello a fare domanda “per celebrare la vostra unione civile nel Chiostro di San Francesco a Sorrento”, in risposta al “no” dell’Amministrazione comunale che in quel luogo permette solo i matrimoni civili e non le unioni tra persone dello stesso sesso. A lanciarlo è Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli, che parla di “discriminazione inaccettabile messa in essere dal sindaco di Sorrento” e ipotizza la possibilità di “una manifestazione di protesta a Sorrento. I diritti, sottolinea Sannino, “non possono essere riconosciuti a metà e non possono valere solo in determinati luoghi e in determinate fasce orarie. Il Chiostro di San Francesco a Sorrento è un bene pubblico che appartiene a tutti e a tutte, eterosessuali, divorziati, omosessuali, lesbiche, transessuali, cattolici e non”. Arcigay Napoli, promette Sannino, supporterà “Vincenzo e Beto”, ai quali non è stato concesso il Chiostro per l’unione civile, “in ogni luogo che la democrazia ci mette a disposizione per vedere effettivamente realizzato il principio di eguaglianza, senza nessuna eccezione, anche se occorre costituirsi come Arcigay Napoli parte civile nelle sedi di un Tribunale per i danni che sta ricevendo la nostra comunità da un’azione discriminatoria. La legge è legge – aggiunge Sannino – e il sindaco è il sindaco di tutti e tutte. Sorrento è una delle città più belle e note al mondo e non è nel patrimonio privato del sindaco, è una città della Repubblica italiana. Di inopportuno in questa storia ci sono solo le parole di un sindaco che non ha il senso delle istituzioni che rappresenta”, conclude Sannino.
Articolo pubblicato il giorno 12 Maggio 2018 - 15:02 / di Cronache della Campania