Carinola. E’ la terza aggressione in sei mesi quella verificatasi ai danni dei poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di Carinola. Il segretario nazionale del Si.N.A.P.Pe, Luigi Vargas critica il metodo di custodia dinamica. “Un detenuto, particolarmente violento,ย ha aggredito e ferito due nostri colleghi cheย hanno dovuto ricorrere alle cure mediche e ospedaliere, dopo essere stati colpiti con violenzaย dal detenuto ed a loro va il nostro plauso, la nostra solidarietร e la nostra vicinanza. E ancora, ci si domanda – dice Vargas – se รจ il caso di insistere con la sorveglianza dinamica, un regime detentivo aperto che, alla luce dei fatti, sta mostrando le sue falle. ร giunto il momento di fermare questa carneficina.ย Non possiamo piรน accettare che si verifichino ancora questi eventi ai danni dei rappresentanti dello Stato, la cui unica colpa รจ quella di espletare con professionalitร e spirito di sacrificio i loro compiti istituzionali. La custodia dinamica spesso viene interpretata, soprattutto dai detenuti particolarmente violenti e remissivi alle regole, come un ammorbidimento del regime penitenziario infondendo in essi la convinzione di rimanere impuniti. Il grave fatto di ieri รจ stato fronteggiato da solo due agenti e per riportareย l’ordine e sicurezza si รจ dovuto scoprire quasi l’interoย istituto vista la notevole carenza di organico in cui versa il carcere di Carinola.ย Non si puรฒ piรน andare avanti cosรฌ”. Poi, continua: “Questi frequenti episodi di aggressione minano la serenitร dei poliziotti, costretti a lavorare sistematicamente sotto organicoย come quello in particolare di Carinola e con carichi di lavoro sempre piรน insostenibili e stressanti aggravati dalla tensione causata dal cospicuo sovraffollamento. Noi garantiamo la sicurezza dei cittadini e dello Stato, ma la nostra sicurezza chi ce la garantisce?! Non รจ possibile continuare a garantire sicurezza senza l’ incremento di personale, facendo soloย leva sullo spirito di sacrificio dei poliziotti penitenziari sottoposti a carichi di lavoroย sempre piรน insostenibili. Chiediamo interventi concreti da parte dell’Amministrazione Penitenziaria. Noi siamo pronti a scendere in piazza con manifestazioni ed altre forme di dissenso consentite dalla legge per gridare a gran voce la nostra indignazione e forzare l’immobilismo che ristagna ormai da troppo tempo nei penitenziari campani.ย Non si escludono pertanto legittime forme di dissenso da parte del Si. N. A. P. Pe che sin da ora diserterร gli inviti per la festa del Corpo di Polizia Penitenziaria che si terranno nei prossimi giorni negli istituti campani. Noi non abbiamo nulla da festeggiare”.ย
Articolo pubblicato il giorno 7 Maggio 2018 - 18:57