Scafati. Una tappa importante quella che attente l’ex sindaco di Scafati, Angelo Pasqualino Aliberti, mercoledì mattina si terrà l’incidente probatorio per ascoltare due dei principali testi d’accusa nel processo per scambio di voto scaturito dall’indagine Sarastra: Aniello Longobardi e Raffaele Lupo. Ma l’incidente probatorio sarà anche un test importante per l’ex primo cittadino dopo la revoca dei due legali che lo hanno accompagnato nel corso della sua vicenda giudiziaria, Silverio Sica e Agostino De Caro. Ad assisterlo dovrebbe arrivare l’avvocato penalista napoletano Salvatore Maria Lepre che dovrebbe formalizzare dinanzi al Gip Emiliana Ascoli la difesa di Angelo Pasqualino Aliberti. Un cambio repentino arrivato dopo il rinvio a giudizio del 26 aprile scorso dell’ex sindaco e degli altri coimputati. Determinante, per l’accusa di scambio di voto politico mafioso, contestata ad Aliberti, a Monica Paolino, sua moglie e consigliere Regionale, al fratello Nello Maurizio Aliberti e agli altri coimputati, saranno le dichiarazioni dell’imprenditore Longobardi, già presidente dell’Acse, e vittima di estorsione da parte degli esponenti del clan Ridosso e di Raffaele Lupo, ispiratore – insieme ad esponenti del clan Loreto-Ridosso – della lista Grande Scafati che si presentò alle amministrative del 2013 e che mantenne i rapporti tra l’aspirante consigliere comunale Andrea Ridosso, figlio di Salvatore, e il sindaco di Scafati Aliberti. La richiesta di ascoltare entrambi in audizione ‘protetta’ è stata inoltrata dal pm della Dda Vincenzo Montemurro, per cristallizzare le accuse nei confronti dei politici e degli uomini che furono inseriti nella pubblica amministrazione, come Ciro Petrucci, dal clan in cambio del sostegno elettorale fornito durante le amministrative al fine di agevolare gli affari dei rampolli del clan dominante in quel periodo a Scafati. Sia Longobardi che Lupo hanno raccontato episodi che riguardano le campagne elettorali del 2013, per l’elezione del sindaco, e del 2015 per le Regionali in cui – secondo la Procura – il clan avrebbe fornito appoggio elettorale, inserendo nell’amministrazione pubblica uomini come Roberto Barchiesi, ex zio di Alfonso Loreto, scelto come candidato al posto di Andrea Ridosso. I due testimoni dovranno ribadire i lunghi interrogatori resi dinanzi agli uomini della Dia nel corso delle indagini, uscendo così dal processo che si celebrerà a Nocera Inferiore, in quanto l’incidente probatorio confluirà direttamente negli atti del dibattimento.
Rosaria Federico
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