Salerno. Volevano portare il loro piccolo in Polonia dopo il rapimento in ospedale. A dirlo è stato proprio il padre a dirlo in un post pubblico. Un dettaglio che ha spinto gli uomini della squadra mobile a dare una accelerata alle indagini per ritrovare il piccolo nel più breve tempo possibile. Marta Wozniel e Paulo Schumude sono stati rintracciati attraverso la cella alla quale si era agganciato il loro cellulare. Così i poliziotti hanno fatto irruzione nel casolare dove i due erano rifugiati. All’arrivo degli agenti Marta ha iniziato a piangere stringendo a se il piccolo perché non voleva che glielo portassero via. Molto probabilmente, questa mattina, il tribunale dei Minori potrebbe notificargli l’ordinanza con la quale venga disposto il trasferimento del neonato in una comunità. La vicenda rapimento si conclude con quattro denunce a piede libero. Sempre questa mattina la Procura di Salerno darà alla Squadra mobile la delega di indagine per verificare il corto circuito che si è creato nel sistema di sicurezza che ha consentito alla donna di allontanarsi indisturbata con il piccolo. Sarebbero una decina di persone, tra dirigenti, medici e personale infermieristico, a finire sotto la lente di ingrandimento che potrebbero vedere notificare avvisi di garanzia. L’intenzione è capire cosa sia accaduto e di chi siano le responsabilità della mancata sorveglianza.
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