Salerno. E’ stata un’udienza che ha segnato molti punti a favore della pubblica accusa quella di ieri del processo che vede imputato come accusato di omicidio stradale l’attore romano Domenico Diele che drogato e ubriaco alla guida nel giugno dello scorso anno investì e uccise la salerniatna Ialria Dilillo nei pressi dell’uscita autostradale di Montecorvino Pugliano.
Nel corso dell’udienza è stato ascoltato il collegio di periti nominati dal gup, Pietro Indinnimeo, in merito ai quesiti loro posti circa il reale stato psico-fisico del Diele al momento del sinistro. Il collegio peritale era composto dal neurologo Prof. Antonello Crisci, dal tossicologo Ciro Di Nunzio e dall’ing. Alessandro Lima. Sotto l’aspetto clinico-tossicologico è emerso il fatto che, non essendo più disponibili reperti fisiologici acquisiti al momento del sinistro del Diele (tutti utilizzati dal consulente tossicologo del PM dott.ssa Maria Pieri), non è stato possibile effettuare nuove analisi. Dalle attività medico-tossicologiche effettuate è emersa l’impossibilità per gli stessi periti medico-legali di potersi esprimere con assoluta certezza sulla stato psico-fisico del Diele, non essendo stati effettuati all’epoca dei fatti alcuni esami tossicologici che avrebbero sciolto oggi ogni dubbio. E’ emerso tuttavia che il Diele, subito dopo il fatto, presentasse valori relativi alla presenza di cannabinoidi oltre 3 volte quelli che in letteratura medica vengono riferiti come soglia in cui sono manifesti gli effetti compromissivi alla guida. Per quanto concerne le attività dell’ingegnere Lima, egli ha confermato pienamente quanto già relazionato dal consulente tecnico incaricato dalla Procura della Repubblica, ingegnere Gerardo Mirabelli, in particolar modo per quanto concerne il tempo prima dell’impatto in cui il Diele poteva avvistare il motociclo condotto dalla vittima,Ilaria Dilillo, pari a 3 secondi, e soprattutto il valore del tempo di reazione dopo l’urto, quantificato da entrambe i tecnici in circa 2,2 secondi, ampiamente compatibile con uno stato di alterazione alla guida da parte del Diele. L’udienza è stata ora rinviata all’11 giugno per le discussioni degli avvocati e per la requisitoria del PM, Elena Cosentino. In quella stessa data sarà anche emessa la sentenza. Il pm Elena Cosentino, al termine della requisitoria pronunciata lo scorso febbraio, chiese per Domenico Diele 8 anni di reclusione, riconoscendogli solo lo sconto previsto dalla scelta del rito.
Articolo pubblicato il giorno 1 Maggio 2018 - 12:44