Pimonte. Un omicidio che fa paura per le eventuali conseguenze. Lotte tra bande che rimanda al ricordo di una vera e propria guerra di camorra. Sono i giorni dopo l’assassinio di Filippo Sabatino che ha lasciato sconvolta una comunità cittadina. Le indagini, intanto, proseguono ma a parlare è don Gennaro Giordano, il parroco della chiesa centrale di Pimonte, comune dove si è verificato l’omicidio. «Bisogna reagire e aiutare i più deboli che rischiano di essere assoldati dalla camorra. Reagire significa avere la conoscenza e gli strumenti per contrastare fenomeni del genere, assolutamente da condannare. Dare la giusta educazione ai figli e prepararli per un futuro migliore. Ciò comporta abbassare il minimo rischio di farli avvicinare ad organizzazioni criminali. Da tempo, infatti, si svolgono incontri con adulti e bambini per ascoltare le famiglie e dare loro la possibilità di capire i campanelli d’allarme quando un figlio è i difficoltà. Tutto questo grazie all’aiuto di professionisti. La camorra – prosegue il parroco – assolda i più deboli. Ed è sui più deboli che bisogna investire per aiutarli a diventare forti e dargli una scelta che sia la vita e non la morte».
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