E’ il fratello del cardiologo Massimo Correra, il presunto mandante del tentato omicidio avvenuto il 27 marzo scorso a Foggia. Ne sono convinti gli investigatori della polizia di Stato che hanno arrestato Maurizio Correra, pregiudicato, insieme a una coppia di albanesi, madre e figlio, ritenuti invece gli esecutori materiali. Il 27 marzo scorso Correra e il figlio minorenne stavano uscendo da casa quando sono stati sorpresi da due persone, arrivate a bordo di un’automobile con targa bulgara, che hanno aperto il fuoco, per un caso fortuito non provocando feriti. L’arrivo degli albanesi è stato registrato dalle telecamere di videosorveglianza della zona, poi analizzate dalla polizia. Madre e figlio, secondo la ricostruzione della squadra mobile, erano riusciti ad entrare nell’androne della casa della vittima senza alcuna forzatura al portone di ingresso. L’ipotesi è che il fratello del cardiologo abbia fornito ai killer le chiavi di ingresso, incaricandoli di uccidere il parente in cambio di 5mila euro. Da subito le indagini si sono orientate sul versante familiare, evidenziando l’esistenza di un forte rapporto conflittuale fra la vittima e il fratello, come confermato dal medico in sede di denuncia. Madre e figlio sono stati arrestati in un casolare mentre si trovavano in compagnia di un connazionale. Portati in questura, è emersa la loro partecipazione al tentato omicidio. Il 43enne gli avrebbe offerto 5mila euro, tramite l’intermediazione di un conoscente albanese al momento non identificato, per uccidere il fratello, fornendogli anche la pistola da utilizzare. Inoltre il 43enne, per costruirsi un alibi, aveva consegnato preventivamente ai due albanesi uno scritto in cui risultava che avevano ricevuto mandato di simulare l’azione delittuosa da parte della stessa vittima. Il mandante aveva dato indicazione alla coppia di consegnare lo scritto fasullo all’avvocato nel caso in cui fossero stati fermati dalla polizia.
Articolo pubblicato il giorno 18 Maggio 2018 - 15:01