Nocera Inferiore. Clan & politica: processo per il boss Antonio Pignataro e i politici del Comune di Nocera Inferiore. Il giudice per le udienze preliminari, Giovanna Pacifico, ha accolto a richiesta di rinvio a giudizio per Pignataro, i due ex consiglieri comunali Carlo Bianco e Nicola Maisto, l’ex assessore Antonio Cesarano, l’ex candidato sindaco Mario Stanzione e per il parroco Alfonso Santoriello (accusato di false dichiarazioni al pm). Processo fissato per il 27 settembre prossimo dinanzi al I collegio del Tribunale di Nocera Inferiore, Raffaele Donnarumma, anche per Carmine e Giuseppe Afeltra, Gianluca Arcucci, Ciro Eboli, Francesco Gambardella, Pio Sarno, Rocco e Mirko Sileo, Pasquale Galasso. Mentre il giudice si è riservato la decisione sul patteggiamento a tre mesi per Angela Consalvo ed Olga Clara Attanasio e sulla richiesta di messa alla prova per Soraya Cancro, Marika Cancro, Emanuela Cancro, Maria Grazia Romano e Gerardo Villani, accusati di corruzione elettorale per avere in cambio di somme di danaro – 40 o 50 euro -, su indicazione di Luigi Sarno, votato il candidato indicato.
Il giudice per le udienze preliminari, ha prosciolto tutti gli imputati accusati di tentata estorsione nei confronti di una vittima di Angri, così come era stato chiesto dal pm dell’antimafia nel corso della requisitoria. Al centro dell’inchiesta il cambio di destinazione urbanistica di un suolo situato nei pressi della chiesa di San Giuseppe, in via Montalbino, nel quale doveva essere realizzato un edificio da destinare a mensa Caritas e casa famiglia. L’opera fu oggetto di una delibera della Giunta comunale approvata nel maggio del 2017. Secondo l’accusa, il boss Pignataro si sarebbe interessato direttamente alla questione, curando direttamente i rapporti con aspiranti politici in corsa per le ultime amministrative a Nocera Inferiore. Da qui l’accusa di scambio elettorale politico mafioso, contestata ad Antonio Pignataro (difeso dall’avvocato Antonio Sarno) e ai politici coinvolti. A corollario della vicenda politica il tentativo di ritorno in auge di Pignataro, ex boss cutoliano, per anni in quiescenza carceraria e poi ritornato preponderante nel panorama criminale dell’agro nocerino sarnese, pur stando agli arresti domiciliari. L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Salerno, portò gli arresti di politici e camorristi alla fine dello scorso anno. In prima battuta, su richiesta dei difensori degli indagati, cadde l’accusa di associazione per delinquere contestata a Pignataro – condannato a 30 anni per l’omicidio di Simonetta Lamberti -, come promotore di un gruppo criminale, ma a marzo scorso l’antimafia ha contestato a malavitosi e politici nuovi episodi riproponendo l’accusa di associazione per delinquere di stampo camorristico, con l’avviso di conclusione delle indagini agli indagati Carmine Afeltra, Carlo Bianco, Antonio Cesarano, Ciro Eboli, Antonio Pignataro, Guerino Prudente, Domenico Orsini, Rosario e Pasquale Avallone (difesi tra gli altri dagli avvocati Antonio Sarno, Gregorio Sorrento, Andrea Vagito). Secondo il sostituto procuratore Vincenzo Senatore, Pignataro avrebbe promosso un’associazione criminale avvalendosi della forza di intimidazione e della condizione di omertà e assoggettamento per commettere una serie di reati. Ieri si è conclusa la prima tranche dell’inchiesta denominata ‘Un’altra storia’ che delinea lo scenario di un tentativo di ingerenza criminale nell’amministrazione pubblica di Nocera Inferiore, con l’udienza preliminare dinanzi al Gup Giovanna Pacifico.
Rosaria Federico
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