Vincenzo D'Andrea, 27 anni (S) e il suo compagno Beto. Il comune di Sorrento ha vietato ai due giovani di celebrare l'unione civile nel chiostro di San Francesco. ANSA/FOTO GENTILMENTE CONCESSA DA VINCENZO D'ANDREA
Sorrento. No ad unione gay nel Chiostro di San Francesco a Sorrento: il collettivo studentesco Penisola sorrentina e l’Arcigay Napoli hanno annunciato per domani, alle ore 19 un flash mob pro unioni civili per tutti, al Chiostro di San Francesco a Sorrento. La manifestazione è stata organizzata contro la decisione del sindaco Giuseppe Cuomo di non concedere lo spazio per la celebrazione dell’unione civile dei due giovani, Vincenzo D’Andrea a Beto.
Intanto Sergio Cuomo, presidente di Mentoring Usa-Italia, interviene nella vicenda che ha visto negare l’autorizzazione da parte del sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo, dell’utilizzo della struttura per il matrimonio. “Dispiace che a distanza di due anni dall’approvazione della Legge Cirinnà si sentano ancora fatti del genere e dispiace ancora di più quando ciò accade per volere di una amministrazione che ha il dovere di garantire ai cittadini gli stessi diritti, come mio cugino Andrew Cuomo fece, ancor prima del Presidente Obama, con una legge dello Stato di New York, per riconoscere alle coppie omosessuali il diritto alle nozze”. Sergio Cuomo, cugino di Andrew, è intervenuto sulla decisione del sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, di negare a due uomini di unirsi civilmente nel chiostro di San Francesco perchè attiguo ad una chiesa, seppur di proprietà dell’amministrazione. Sergio Cuomo da anni è impegnato contro la dispersione scolastica, come presidente di Mentoring Usa-Italia, associazione fondata da Matilda Raffa Cuomo, moglie di Mario e madre di Andrew, rispettivamente già e attuale Governatore dello Stato di New York. A rincarare la dose anche il fratello Giuseppe, omonimo del primo cittadino del centro costiero, impegnato anche lui nelle iniziative della famiglia. “I Cuomo da anni hanno fatto dei diritti civili un loro cavallo di battaglia – afferma Giuseppe – E’ impensabile, quindi, che il sindaco di Sorrento, città internazionale, che porta lo stesso cognome del Governatore dello Stato di New York, Andrew, il primo a legalizzare i matrimoni tra persone dello stesso sesso, possa opporsi ad un diritto civile acquisito. Auspichiamo che il buon senso prevalga se non in questa circostanza almeno in futuro”. Un auspicio condiviso anche dal presidente nazionale di Mentoring Usa-Italia. “Spero che quanto accaduto contribuisca a far riflettere rendendo una comunità più consapevole, questo soprattutto per le nuove generazioni interessate dall’allarmante fenomeno del bullismo e del bullismo omofobo”. La richiesta di poter utilizzare per il proprio matrimonio il chiostro di San Francesco a Sorrento era stata avanzata da Vincenzo D’Andrea, di origini napoletane, ma residente a Roma da anni, che aveva deciso di tornare in Campania per pronunciare il sì con il compagno Heriberto Vasquez Ciro, detto Beto. Intanto, non potendo utilizzare il luogo prescelto, celebreranno il matrimonio il 25 luglio a Piano di Sorrento.
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