Napoli. ‘Santi di periferia, l’impossibile non esiste’ è il progetto del cantante Piero Pelù per far interagire, attraverso la musica, ragazzi che provengono da diverse esperienze di vita. Il progetto è nato da un incontro nell’estate 2016 in Calabria tra l’ex leader dei Litfiba e il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris e prende il nome dal titolo di un brano che Pelù ha scritto con i Litfiba, è realizzato in collaborazione con il Comune di Napoli, in particolare con gli assessorati ai Giovani e al Welfare, e con il Centro Giustizia minorile. Il progetto coinvolge 11 ragazzi di cui 6 provenienti dall’area penale e 5 dall’Istituto tecnico ‘Galiani’ di Napoli e si concluderà venerdì 11 maggio, giorno in cui sarà presentato al pubblico e alla città il prodotto musicale realizzato. “Mi piaceva realizzare questo progetto a Napoli, non che Firenze non abbia i suoi problemi, – ha spiegato Pelù – per tante ragioni. Napoli è un grande esempio di città moderna, con radici antiche, è meravigliosa, con tante contraddizioni fra cui la forte presenza di disagio soprattutto minorile ma gli occhi di questi ragazzi mostrano che hanno dentro un mondo fantastico e che forse sono stati costretti a costruirsi una corazza per difendersi e attaccare”. Il primo incontro con i ragazzi si è tenuto stamattina nello spazio di Piazza Forcella, nell’omonimo rione. “Le prime ore – ha raccontato il rocker – sono state difficili per tante ragioni, c’era una sorta di pudore da parte di tutti nel cercare di trovare un linguaggio comune ma i ragazzi devono sapere che con noi possono aprirsi e raccontare quello che non sempre raccontano quando si trovano in un mondo diverso dal loro”. Pudore che – come riferito – si è iniziato a sciogliere nel pranzo che Pelù ha successivamente tenuto con i ragazzi. Oltre a Piazza Forcella, altra location dei laboratori musicali sarà la sala d’incisione ‘Jamesession’ di Agnano messa a disposizione dal partner del progetto ‘Acustica on line’. Alla programmazione delle attività che si svolgeranno da oggi a venerdì, lavora da circa un anno e mezzo, un gruppo coordinato dal Comune di Napoli e costituito da Maria Gemmabella, direttore del Centro di Giustizia minorile, Carlo Morelli, direttore del Coro della Città di Napoli, Rosario D’Uonno, fondatore del Marano Ragazzi Spot Festival che con Pelù hanno ideato il percorso didattico e formativo. Maintutor dei laboratori sono gli artisti napoletani Claudia Magrè, Daniele Sanzone degli A67 e Nando Misuraca. I ragazzi che partecipano al progetto incontreranno l’Orchestra dei Quartieri Spagnoli e visiteranno la chiesa di San Potito che ospita gli spettacoli del Coro della Città di Napoli. “Quando anni fa decidemmo di portare i laboratori del San Carlo a Vigliena – ha affermato il sindaco de Magistris – molti ci dissero che i ragazzi delle periferie avevano bisogno di altro. Ora invece tutti li cercano e li vogliono e abbiamo dimostrato che la musica può far sprigionare la voglia di libertà di ragazzi che spesso sono rinchiusi in gabbie e catene. Ognuno di noi – ha aggiunto – deve essere cacciatore di talenti e soprattutto in chi ha sbagliato dobbiamo essere bravi a scovare il talento perchè la rivoluzione non passa solo dalla legalità ma anche dalla cultura”. Alla presentazione, tra gli altri, hanno partecipato gli assessori ai Giovani e al Welfare, rispettivamente, Alessandra Clemente e Roberta Gaeta, e il direttore del Coro della città di Napoli, Carlo Morelli
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