“Chiusura dei locali a mezzanotte in settimana e alle 2 il venerdì e il sabato e un sistema di sanzioni progressivo, per tutte le violazioni, che preveda la chiusura di un giorno dopo il primo verbale, la chiusura di una settimana dopo il secondo e la revoca della licenza dopo il terzo”. E’ la richiesta che la Prima Municipalità di Napoli (Chiaia, Posillipo, San Ferdinando) ha inviato al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in vista di una nuova ordinanza sulla movida, “dopo settimane in cui abbiamo studiato le proposte dei residenti e quelle dei gestori dei locali”, spiega il presidente della Municipalità, Francesco de Giovanni. “Vorremmo che il sindaco recepisse le proposte e le inserisse nella nuova ordinanza, che non sappiamo ancora quando e se verrà fatta”. “Nei giorni scorsi – spiega de Giovanni insieme all’assessore Fabio Chiosi – abbiamo ricevuto richieste e proposte dei gestori dei baretti di via Bisignano e dell’associazione dei residenti, ‘Chiaia viva e vivibile’. Quest’ultima, argomentando approfonditamente quanto accaduto sinora e continua ad accadere, ha semplicemente chiesto il rispetto delle regole e l’applicazione di orari di chiusura più stringenti. Dai gestori sono pervenute alcune richieste di cui alcune sono di difficile realizzazione”. De Giovanni e Chiosi sottolineano la presenza di “differenze con i residenti circa gli orari di chiusura. Nello specifico, però, mediando tra le parti, abbiamo proposto la chiusura a mezzanotte in settimana e la domenica, e alle 2 il venerdì e sabato sera. Gli esercenti hanno subordinato la propria adesione alla possibilità di occupare il suolo pubblico compreso tra i paletti e i marciapiedi, cosa attualmente vietata da un’ordinanza del 2011 e che vede, però, anche la totale contrarietà dei residenti che, spiegano, visti i precedenti temono di perdere anche il passaggio sui marciapiedi. Tra l’altro le regole che anche noi proponiamo andrebbero estese a tutta l’area, non solo a cva Bisignano, e abbiamo appreso che i gestori sono tra loro divisi, quindi è praticamente impossibile ogni sorta di accordo tra le parti”. In conclusione, spiegano de Giovanni e Chiosi, “visto che a breve scadrà l’ordinanza del sindaco chiediamo che l’ordinanza sia reiterata, ma con una variazione di orari e con l’inserimento di sanzioni serie e certe. Solo in questo modo si potranno ottenere dei risultati. Ormai – concludono il presidente e l’assessore – la situazione si è incancrenita per l’insipienza, la scarsa volontà di risolvere la questione in maniera definitiva e probabilmente gli interessi politici di quest’amministrazione comunale che non ha una visione di governo equo della città. La cosiddetta movida, se veramente deve essere tale alla pari delle altre città del mondo occidentale, va spostata in altri luoghi come, ad esempio, il molo San Vincenzo e l’area del Molosiglio. Una seria amministrazione comunale non può non comprenderlo”.
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