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Napoli, il ‘controllo’ della Movida di Chiaia tra il gruppo legato ai Troncone di Fuorigrotta e i Formicola di Taverna del Ferro dietro il Far West di novembre

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Napoli. Il Far West ai Baretti di Chiaia la notte tra il 18 e 19 novembre scorsi nasce dalla rivalità tra i gruppi di giovani camorristi di Fuorigrotta e del Bronx di San Giovanni a Teduccio per le troppe bottiglie di champagne stappate (ben 45) dai primi e dalla sete di vendetta di questi ultimi che dopo la diffusione del video sui social network in cui Giovanni Troncone, figlio del boss di Fuorigrotta, Vitale (in carcere da anni) fa la “smargiassata”, secondo il gip che poi lo ha arrestato, consumando 45 bottiglie di champagne tra Mum e Dom Perignon, e una di queste la regala a Pietro come urla il dj dal palco, tutto rigorosamente ripreso con gli smartphone e diffuso sui social network. Nove giorni dopo (è l’undici novembre del 2017), un altro fatto di cronaca, solo apparentemente scollegato ma determinante per capire cosa avrebbe poi scatenato la guerra dello champagne: viene fermato in zona Decumani da commissariato Dante il minore Gaetano Formicola detto pezzotto (è diventato maggiorenne il 2 dicembre) ritenuto rampollo della nota famiglia criminale del Bronx di via Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio. Formicola junior è il nipote del boss Antonio di San Giovanni a Teduccio e cugino omonimo di ‘o chiatto (in carcere da due anni e per il quale il mese scorso è stata chiesta una condanna all’ergastolo per  il macabro omicidio e seppellimento del cadavere del 19enne Vincenzino Amendola “colpevole” di avere una relazione con la mamma. Viene trovato in possesso di una pistola e di soldi, non si ferma all’alt e viene bloccato dopo un rocambolesco inseguimento (anche se il magistrato minorile, sulle prime, non ritiene tutto ciò sufficiente ad arrestarlo), poi gli sequestrano il telefonino cellulare. Ed è dalla memoria dello smartphone che emerge un particolare destinato ad avere un significato nell’inchiesta. Sul proprio profilo Instagram Formicola dialoga con un proprio coetaneo. I due fanno riferimento proprio al video del due novembre che immortala la tavolata di ragazzi con le bottiglie di champagne stappate. Ecco alcuni passi della conversazione. Amico: “Hai visto quello che ha fatto?”. Formicola: “No, non ho visto, che ha fatto?”. Amico: “Ha aperto 45 bottiglie”. Formicola: “Quello sai che ci deve fare a noi?”. Il resto accade la notte tra il 18 e il 19 novembre scorsi, con una maxi rissa a colpi di pistola, bastoni e coltelli al termine della quale Giuseppe Troncone impugnò la pistola ed esplose colpi a raffica contro il branco di aggressori che lo aveva preso di mira, quando era ormai chiaro che stava avendo la peggio. Su quella notte, su quella rissa con pistole e coltelli, c’è l’ultima ricostruzione che porta la firma del gip Alfano, che due settimane ha firmato un nuovo ordine di arresto a carico di Giuseppe Troncone con l’accusa di tentato omicidio  con l’aggravante del fine camorristico. Poi il due dicembre quelli del gruppo o meglio delle famiglie Formicola-Silenzio del Bronx di San Giovanni a Teduccio si ritrovano nello stesso locale.Devono festeggiare il 18esimo compleanno di Gaetano Pezzotto- E questa volta sono loro a fare la “smargiassata” facendo urlare al dj “Formicola-Silenzio, regnano”. Anche questo ripreso dai cellulari e postati sul profilo facebook di Gaetano Formicola detto Pezzotto. Pochi giorni dopo Gaetano Formicola viene arrestato perché trovato per la seconda volta armato. I pm Celeste Carrano e Antonella Fratello della Dda di Napoli (titolari delle indagini sui clan rispettivamente di Napoli ovest e di San Giovanni a Teduccio) ricostruiscono quanto avvenuto in quelle settimane. dalle intercettazioni telefoniche seguite alla risa e alla sparatoria di Chiaia emerge una frase riportata nell’ordinanza “Quella notte è uscito con il ferro (pistola)”. E per che secondo il gip: “Quella notte, i due gruppi si sono scontrati con metodo mafioso. C’erano pistole sia nel gruppo di Formicola (gli aggressori), sia in quello di Troncone, per un odio covato nel tempo, in relazione a un precedente litigio. E a fare da detonatore quella specie di smargiassata, quella ostentazione di forza economica che ha provocato la risposta del gruppo dei Formicola”. Ora su Giuseppe Troncone, Gaetano Formicola Pezzotto e su altri due minori sempre del gruppo e della famiglia Formicola  è in arrivo la richiesta di rinvio a giudizio dopo la chiusura delle indagini.

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(nella foto Gaetano Formicola “pezzotto” durante la festa del suo compleanno)

 

 


Articolo pubblicato il giorno 20 Maggio 2018 - 17:57


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