Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è anche “un Museo che suona”. Per quattro giorni, dal 31 maggio al 3 giugno, con “Elogio del Violoncello” il MANN, diretto da Paolo Giulierini, si trasformerà in un’immensa scatola sonora grazie alle suggestioni di un originale format musicale firmato da Stefano Valanzuolo. Il Museo che suona si propone infatti di declinare un singolo strumento, nelle sue più diverse e alternative potenzialità espressive, in un percorso di ascolto pensato per gli spazi e le opere del MANN. La prima edizione, sarà dedicata al violoncello, lo strumento ad arco che produce il suono più simile alla voce umana, nato nel XVI secolo, di accezione classica e giunto fino agli impieghi in molti generi, dalle avanguardie all’Heavy Metal. “Suoni antichi e arcani riecheggiano da secoli nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli – sottolinea Giulierini – Sono quelli emessi, magicamente, dalle tante statue di Apollo citaredo, di Pan con la siringa, di fauni con il doppio aulos. Impressionante è il numero di strumenti musicali rappresentati negli affreschi vesuviani o negli innumerevoli vasi dipinti: lire, barbitoi, cetre, nacchere, flauti, strumenti per tendere le corde. Ma anche cantori e danzatori ci allietano nel nostro cammino di visitatori, come riscontriamo nei celebri mosaici pompeiani o nella lastra delle danzatrici da Ruvo di Puglia. Il Mann, a ben guardare, è un museo della musica del mondo antico”.
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