Napoli.Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari e del trasporto pubblico, alla luce dell’odierno ennesimo fermo per guasto tecnico ribadisce la sua contrarietà alla concessione di un ulteriore slittamento dei lavori per la revisione ventennale dell’impianto della funicolare di Chiaia , la quale, già dal maggio dell’anno scorso, avrebbe dovuto essere chiusa per consentire l’esecuzione degli importanti lavori.
“Premetto afferma Capodanno – che il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 1° dicembre 2015 n. 203, che contiene le nuove norme regolamentari in materia di revisioni periodiche, adeguamenti tecnici e varianti costruttive per i servizi di pubblico trasporto effettuati con funivie, funicolari, sciovie e slittinovie, nell’allegato tecnico, al punto 2, indica espressamente che la revisione generale, per le funicolari, deve essere effettuata alla scadenza del ventesimo e del quarantesimo anno di vita tecnica “.”Nello stesso allegato – prosegue Capodanno – si precisa che “l’autorizzazione o il nulla osta predetti si intendono, inoltre, revocati qualora, alle scadenze temporali fissate ai sensi del precedente comma 2.1.2, il Direttore o il Responsabile dell’esercizio (o l’Assistente Tecnico se previsto) non dimostri di aver provveduto a tutti gli adempimenti stabiliti ai successivi paragrafi 2.2. e 2.3 ” che riguardano appunto la revisione dell’impianto “.
“Il successivo punto 2.3.1 – aggiunge Capodanno – precisa altresì che i controlli e le verifiche da eseguire nel corso della revisione generale devono essere effettuati “almeno sulle seguenti parti dell’impianto: a) le opere civili in cemento armato ed in carpenteria metallica delle stazioni, della linea e delle eventuali opere accessorie; b) tutte le apparecchiature meccaniche compresi i veicoli; c) gli elementi costruttivi, organi meccanici e relative giunzioni saldate; d) tutti gli equipaggiamenti elettrici ed elettronici, relativi cablaggi e collegamenti elettrici di terra”.”Orbene – sottolinea Capodanno – se la richiesta di proroga di un anno per effettuare la revisione ventennale della funicolare di Chiaia, che avrebbe comportato la chiusura dell’impianto a fine maggio2017, poteva trovare una sua motivazione nel fatto che, non avendo completato per tempo i lavori di revisione della funicolare Centrale, che dovevano durare dieci mesi, con l’impianto che avrebbe dovuto riprendere le corse il 1° giugno, laddove vennero completati con un ritardo di circa due mesi, e, di certo, non si poteva privare la Città contemporaneamente di due dei tre impianti a fune che collegano il Vomero con il centro cittadino, la nuova proroga, la cui richiesta è già partita nei giorni scorsi, sarebbe motivata solo dall’indisponibilità, allo stato, delle risorse economiche, valutate in circa sei milioni di euro, necessarie per l’esecuzione dei lavori “.
Al riguardo viene da porsi alcune domande che attendono una risposta – puntualizza Capodanno -. Perché in tutto questo lasso di tempo non si è proceduto a reperire e a stanziare la somma necessaria per i lavori di revisione, effettuando anche la gara d’appalto, consentendo all’impresa vincitrice di approvvigionarsi già dei materiali necessari in modo che fossero disponibili a piè d’opera, all’atto della chiusura dell’impianto? Perché, visto che la revisione ventennale dell’impianto, è finalizzata a garantire la sicurezza dei viaggiatori, continuare a far funzionare un impianto, che sta manifestando da tempo una serie di problemi, con fermi improvvisi per guasti tecnici, che a volte durano anche di diverse ore, l’ultimo dei quali in data odierna, con una nuova proroga, dopo quella già concessa di un anno? “.”Personalmente – conclude Capodanno – alla luce di quanto sopra, mi dichiaro contrario alla concessione di una nuova proroga dei lavori di revisione generale dell’impianto della funicolare di Chiaia, augurandomi che, alle scadenze espressamente specificate nelle norme succitate, già slittate per la proroga concessa, vengano invece effettuati tutti i lavori atti a garantire la piena affidabilità dell’impianto a fune, così come indicati nell’allegato tecnico al decreto ministeriale, reperendo in tempi rapidi la dotazione finanziaria necessaria per le opere previste “.
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