Tredici persone tratte in arresto e una quattordicesima in fuga per contrabbando di sigarette. L’indagine che ha portato al blitz di ieri della Guardia di Finanza era partita da una segnalazione della polizia inglese. Infatti un tir dei contrabbandieri diretto in Gran Bretagna cambiò improvvisamente strada, dirottando il carico di bionde a Napoli. Quel camion era monitorato dalla polizia inglese che avvertì dell’anomala deviazione le autorità italiane. In due anni, trentacinque tonnellate di sigarette sequestrate provenienti dall’Europa dell’Est.
Coordinati dal pm Antimafia Vincenzo Ranieri, cento finanzieri del comando provinciale di Caserta, diretti dal colonnello Andrea Mercatili, e del nucleo di polizia tributaria guidato dal tenente colonnello Luca Cioffi, hanno inflitto complessivamente un danno da nove milioni di euro alla banda capeggiata da Bombay, all’anagrafe Pasquale Ambrosio, storico contrabbandiere di Caivano, da ieri in cella insieme a Salvatore Regina detto “Silvio” e Fabio Meola.
Per altri tredici, tutti napoletani, il gip di Napoli Francesco De Falco Giannone, ha disposto i domiciliari mentre ulteriori diciassette sono indagati in stato di libertà.
L’inchiesta denominata “Flyable” ha visto impegnati insieme alle fiamme gialle gli uomini dello Scico e dell’intelligence britannica.
Le indagini si sono avvalse prevalentemente di intercettazioni ambientali. Nel corso dei due anni i finanzieri hanno intercettato e sequestrato tutte le basi logistiche usate per nascondere le sigarette e poi smistarle. La mappa porta a Scampia dove, sotto il pavimento di un capannone industriale nel 2016 fu trovato un bunker di cemento armato utilizzato per nascondere le casse di tabacchi, a Teverola dove, invece, occultate dentro gigantesche bobine per i cavi elettrici, c’erano quintali di stecche di bionde. Altro punto di snodo per il trasporto era un deposito di Marcianise. La cabina di regia, invece, era collocata a Giugliano, all’interno di un prefabbricato in aperta campagna che gli indagati chiamavano “ufficio”.
Durante i tre blitz diverse persone sono state arrestate: cittadini moldavi e ucraini e un polacco. Quest’ultimo, Andrzej Kozkocik, detto “o zio”, secondo gli inquirenti, era il braccio destro di Pasquale Esposito: parla sei lingue e svolgeva il prezioso ruolo di intermediario tra fornitori e acquirenti. Altra figura di spicco era quella del contabile, ragioniere napoletano incaricato di pagare le forniture e di ripartire gli utili tra i componenti dell’organizzazione.
Per due anni i quattordici destinatari della misura cautelare sono stati tenuti sotto costante monitoraggio ed è stato possibile smascherare anche i vari escamotage ai quali ricorrevano per evitare i sequestri. I tir usati per il trasporto dei tabacchi erano dotati di doppifondi che, da controlli superficiali, era impossibile scorgere. I preziosi carichi di bionde, inoltre, venivano scortati con macchine civetta, che precedevano di alcuni chilometri il tir con le sigarette in modo da segnalare la presenza delle forze dell’ordine.
Custodie in carcere Pasquale Ambrosio, nato a Caivano, classe ’68 Salvatore Regina, nato a Napoli, classe ’67 Fabio Meola, nato a Napoli, classe ’82 Arresti domiciliari Pasquale Scherma, nato a Napoli, classe ’70 Ciro Spinelli, nato a Napoli, classe ’82 Giuseppe Spinelli, nato a Napoli, classe ’54 Raffaele Mincione, nato a Napoli, classe ’73 Roberto Pafundi, nato a Napoli, classe ’66 Giovanni Scherma, nato a Napoli, classe ’91 Giovanni Ambrosio, nato a Napoli, classe ’95 Raffele Truiolo, nato a Napoli, classe ’68 Antonio Aiello, nato a Napoli, classe ’88 Pasquale Confessore, nato a Napoli, classe ’52 Nella lista manca il nome di ricercato di nazionalità polacca, ancora latitante.
Oltre a loro nell’ordinanza siglata dal gip del tribunale di Napoli Francesco De Falco Giannone ci sono altre sette persone, indagate a piede libero. Per loro non è stata necessaria la misura cautelare. Si tratta di Andrkzek Ryszard “Zio”, polacco classe 1954; Luigi Piccolo, classe 1968, di Villa Literno; Robert Rydzewki, polacco classe 1980; Michal Wojciech Tomaszek, polacco classe 1960; Flora Truiolo, classe 1981, di Napoli; Mario Simeoli, classe 1985, di Napoli e Mihail Tihon, moldavo classe 1970
Articolo pubblicato il giorno 16 Maggio 2018 - 11:45