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‘La donna dal vestito bianco’ al Teatro Cimarosa di Aversa il prossimo 10 giugno. Il ricavato andrà in beneficenza

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“Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso”. Così, con questa citazione di Gigi Proietti, la compagnia teatrale “Gli allegri vagabondi”, con la collaborazione dell’autrice Eleonora Avanzo e l’idea di Carmine Musto, presenta la commedia teatrale “La donna dal vestito bianco”. Uno spettacolo teatrale che si pone come obiettivo principale quello di affrontare temi al centro della società odierna traslati in un’ambientazione che risale agli anni Seanta del ‘900.
In questi tempi, dove tutto va veloce, la compagnia teatrale invita il 10 giugno, alle ore 20.00, “Affrontiamo un tema – afferma Eleonora Avanzo – molto discusso nella società odierna, tema che tocca i due protagonisti della storia Riccardo e la madre donna Concetta. Spero che in molti verranno a scoprire di cosa si tratta”.Nel compito e potremmo dire nell’impresa di scuotere le coscienze, nasce il titolo della commedia “La donna dal vestito bianco”, riguardo a cui ancora l’Avanzo afferma: “La donna dal vestito bianco rappresenta un elemento di rottura, nuovo, intrigante e sconosciuto che sarà svelato solo alla fine della commedia”. Grande lavoro di suspence e intrigo è stato, dunque, il lavoro di copione prodotto dalla collaborazione Avanzo-Musto. “Sono felicissima di questa collaborazione con Carmine Musto. Di quest’ultimo è stata l’idea e sinceramente mi ha letteralmente coinvolta essendo anche motivo di ritrovo tra me e Carmine, mio ex alunno – afferma e continua Eleonora -. Gli allegri vagabondi (onlus), è una compagnia che, seppur mantenendo lo stesso nome di riconoscimento da anni, cambia spesso attori, ma per la ‘La donna dal vestito bianco’ reciterà il cast teatrale che mi accompagna da ormai due anni, composto da diversi profili professionali, grazie ai quali abbiamo ottenuto, a mio avviso, un prodotto davvero elegante ed originale”.
Scelta della compagnia e dell’autrice del copione è stato l’atto unico poiché, come afferma l’Avanzo, “si ha bisogno della costante attenzione del pubblico. Noi abbiamo scelto Aversa poiché è la nostra città ed abbiamo bisogno di persone che ci sostengono e ci aiutino a diffondere le nostre idee, condividendo con noi un momento di gioia. I ricavi ottenuti dalla vendita dei biglietti, li devolviamo, come da cinque anni a questa parte, agli splendidi ragazzi di ‘Casa della vita’ di Teverolaccio che saranno presenti quella sera stessa”.
Come ogni arte, anche il teatro si contestualizza in un periodo storico cambiando nel tempo. A tal proposito sempre la professoressa ha dichiarato: “Il teatro di oggi rispetto a quello di ieri è cambiato e azzarderei a dire “peggiorato”, non in senso artistico nella misura di una probabile perdita di valore, ma di conoscenza e frequentazione delle persone. Il teatro costa molto e soprattutto i giovani poco si avvicinano. Ma noi vogliamo sensibilizzare le anime affinché tutti possano conoscere il teatro riconoscendone la sua immane bellezza e profondità”.


Articolo pubblicato il giorno 10 Maggio 2018 - 11:05

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