“Nel giorno in cui si sancisce la definitiva non emanazione del decreto di riforma dell’ordinamento penitenziario frutto di analisi di tutto il mondo che riflette attorno all’esecuzione penale, e’ grave e doloroso dover registrare il diciassettesimo suicidio di un detenuto dall’inizio di quest’anno”. Lo dice il Garante nazionale per le persone detenute, Mauro Palma. “Un suicidio – spiega il Garante – avvenuto nella Casa circondariale di Pescara, messo in atto da una persona detenuta con molti precedenti di autolesionismo, anche recentissimi e che rispondeva di reati con un cumulo di pena non alto e che entro un anno si sarebbe portato a termine”. Il Garante nazionale, mentre registra “questo ulteriore episodio di criticita’ del sistema che coinvolge chi e’ ristretto e chi in esso opera, invita a riflettere sull’esecuzione penale in termini non ideologici o dettati dalla volonta’ di trasferire sul carcere le insicurezze sociali. Invita a non abbandonare il cammino intrapreso di pieno rispetto della finalita’ costituzionale della pene perche’ esso rappresenta l’unico percorso per garantire l’effettiva sicurezza della societa’ esterna e al contempo la tutela dei diritti fondamentali delle persone recluse”.
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