Quando si parla di questo settore li si fa sempre facendolo rientrare tra i segmenti di mercato che non conoscono crisi. Almeno così sulla carta. Perchè quella delle pizzerie in Italia sembra essere una crescita infinita. Un mercato florido sia per le imprese che per chi vi lavora dentro, ovvero i pizzaioli per i quali le offerte sul mercato non mancano mai.
Un qualcosa che riguarda tutte le grandi città italiane ma non solo; perché nel concreto si fa riferimento ad un fenomeno trasversale che ha radici molto forti in alcune realtà che della pizza hanno fatto il proprio prodotto tradizionale, una sorta di marchio di fabbrica: si pensi ad esempio alla realtà di Napoli e in generale a tutta la Campania.
E la dinamica oltre che non presentare differenze territoriali non ha neanche discriminanti dal punto di vista della grandezza: per capirci, ci si stia riferendo ad un mercato nel quale entrano sia i piccoli imprenditori che i grossi competitor, spesso player di livello nazionale o marchi grossi in franchising.
Per comprendere meglio la portata del mercato basta partire da un dato: secondo la Cgia Mestre le principali attività artigianali che non conoscono crisi sono legate proprio al settore dell’alimentazione. Un comparto in grado di generare qualche decina di migliaia di posti di lavoro ogni anno. Molto più elle professioni per le quali è richiesto un titolo di studio.
Meglio pizzaioli che avvocati o medici quindi, se si guarda solo l’aspetto di facilità di inserirsi nel mercato del lavoro. Ma nel concreto, come si può lanciare una attività del genere? Per aprire una pizzeria si deve prima decidere la tipologia di attività: questo perché oggi esistono sia locali dove il cliente si può sedere ed essere servito direttamente al tavolo; che le note pizze al taglio, realtà che hanno avuto una proliferazione enorme negli ultimi anni figlie dirette della filosofia take away. Ovviamente aprire e gestire attività del secondo genere è molto più semplice che non aprire un ristorante pizzeria.
Anche l’attrezzatura varia a seconda della tipologia di locale che si sceglie di aprire: in ogni caso il top per un locale di questo genere è rappresentato dal forno a legna, vero e proprio fiore all’occhiello di chi fa la pizza visto che il risultato che si va a raggiungere non è assolutamente paragonabile a quello di un forno tradizionale. Ovviamente il tutto richiede complicazioni maggiori, sia dal punto di vista economico che di permessi da dover richiedere.
Un settore che, da qualsiasi punto lo si guarda, non conosce crisi: l’Italia d’altra parte è il paese della pizza, rinomato nel mondo per questa specialità. È difficile immaginare che ci sarà mai una crisi legata a questo prodotto.
Articolo pubblicato il giorno 21 Maggio 2018 - 10:49