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I media on line superano quelli tradizionali

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Il 2018 segnerà un cambiamento importante nella fruizione dei media da parte del pubblico internazionale. Per la prima volta, infatti, si assisterà al sorpasso del consumo di media on line su quelli tradizionali, come tv e radio. A dirlo è un recente studio promosso da GroupM, dal titolo “Stato del digitale”.

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Il web è il media che piace a tutti

Sempre più media on line. È questa la tendenza che si afferma nel mondo, come testimoniano i risultati della ricerca “Stato del digitale” promossa da GroupM, il gruppo di investimento nei media di WPP. Lo studio si è posto l’obiettivo di indagare la fruizione dei media da parte del pubblico internazionale e quali tendenze si affermano nel mondo degli investimenti pubblicitari in funzione dei cambiamenti in atto. Il 2018, in particolare, si caratterizza per essere un anno speciale. Non solo aumenteranno le ore trascorse nel consumo mediatico ma si assisterà al sorpasso dell’on line sui tradizionali. Nel dettaglio, nel 2018 i consumatori trascorreranno mediamente 9,73 ore con i media rispetto alle 9,68 ore del 2017 (dati ponderati per investimenti nei media). In più, il tempo trascorso con i mezzi online sarà maggiore del tempo trascorso con la TV tradizionale via etere. Queste le percentuali: l’online toccherà quota 38 per cento, la vecchia e cara TV del 37 per cento. Il resto, invece, sarò diviso quasi in parti uguali tra stampa e radio.

Il ruolo dell’e-commerce

Il sorpasso è stato favorito da un elemento spesso sottovalutato: la forte crescita degli acquisti on line. L’uso degli smartphone, infatti, e dei computer non si limita solo alla visione di film o video in streaming ma diventa sempre più un punto di riferimento per lo shopping. Lo testimonia il successo di piattaforme come Amazon e eBay, oltre che quello di portali come Piucodicisconto che grazie, ad esempio, a un codice sconto eBay rende ancora più vantaggiosa la scelta di comprare on line. Lo studio si sofferma sull’analisi dei dati sull’e-commerce provenienti da trentacinque Paesi. Nel 2017, sono state effettuate transazioni per un valore totale di 2,105 miliardi di miliardi di dollari. Un dato che aumenta del 17 per cento rispetto a quello fatto registrare un anno prima. Per il 2018, stima GroupM, il valore delle transazione è destinato ancora a crescere: +15 per cento, a quota 2,442 miliardi di miliardi di dollari, quasi il 10 per cento del volume della vendita al dettaglio.

Dove va la pubblicità?

Lo studio, inoltre, ha analizzato anche le tendenze programmatiche (automatiche) degli investimenti in annunci pubblicitari. Ne è emerso che, in media, il 44 per cento degli investimenti per visualizzazioni on line sono stati costituiti da transazioni programmatiche nel 2017. Un anno prima erano il 31 per cento, nel 2018 toccherà il 47 per cento. Per gli investimenti per video online, l’aumento programmatico è più contenuto: il 22 per cento nel 2017 rispetto al 17 per cento del 2016. Previsioni 2018: al 24 per cento.

I temi caldi

GroupM, inoltre, nell’ambit0o dello studio relativo al digitale ha condotto anche sondaggi sulla vasta rete di WPP per avere una conoscenza migliore degli argomenti più caldi del settore. Quali sono? Nelle prime posizioni: blockchain e intelligenza artificiale. “Il punto di forza più importante di Blockchain – ha spiegato Adam Smith, Direttore Futures di GroupM – è rappresentato da questa sorta di conoscenza distribuita che informa tutti su tutto e pertanto diventa un’opportunità per ridurre le inefficienze e gli inganni. Tuttavia, il suo tallone di Achille è rappresentato dalla necessità di aggiornare tutti i computer che partecipano in ogni momento, è un processo troppo lento per un mondo che vive in tempo reale”. E ancora, tra i temi più rilevanti: data, concorrenza con i video digitali, metriche e visibilità, gestione di tipo in-housing, inflazione dei prezzi, il “duopolio” Google e Facebook.


Articolo pubblicato il giorno 21 Maggio 2018 - 11:56

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