Otto arresti, tra cui il sindaco e il suo vice, fanno sempre notizia; in un paesino del Cilento che conta appena 893 abitanti rappresentano un vero e proprio terremoto. Accade a San Mauro Cilento, dove un’inchiesta mette sotto i riflettori la gestione degli appalti pubblici, condotta – secondo l’accusa – allo scopo di favorire solo gli ‘amici’. Ai domiciliari sono finiti cosi’ il sindaco Carlo Pisacane, il vicesindaco Fernando Marrocco, l’assessore al Bilancio Angelo Di Maria, due consiglieri comunali (Fabrizio Cusatis e Pasqualino Volpe), il segretario comunale Claudio Auricchio, il funzionario responsabile dell’Ufficio tecnico Angelo Cilento e dell’ufficio ragioneria Francesco Volpe, nonche’ Alfonso Palmieri, amministratore di una ditta di trasporti operante nel settore della raccolta dei rifiuti. Sono accusati a vario titolo di concussione, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, turbata liberta’ degli incanti, turbata liberta’ del procedimento di scelta del contraente e falso ideologico in atto pubblico. Le ordinanze sono state eseguite dai carabinieri della compagnia di Vallo della Lucania diretti dal capitano Mennato Malgieri, supportati dai militari del Comando provinciale di Salerno. Le indagini della procura di Vallo sono partite dalla denuncia del presidente di una cooperativa locale che ha raccontato di aver subito pressioni da parte del sindaco e del responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune per rinunciare al servizio di trasporto scolastico allo scopo di favorire un’altra ditta, cui l’incarico venne successivamente assegnato tramite una illecita procedura di affidamento diretto del servizio. Una volta verificata la vicenda i militari hanno esteso le indagini anche ad altri settori scoprendo cosi’ un quadro “di gestione familistico – clientelare della cosa pubblica”, si legge nell’ordinanza, da parte degli amministratori e dei funzionari arrestati. Oltre all’affidamento del servizio di trasporto scolastico, sarebbero stati pilotati illecitamente anche l’appalto del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, l’acquisto di una macchina “puliscispiaggia”, l’affidamento del servizio di ludoteca comunale e altre scelte relative alla nomina e all’assunzione di personale tecnico. In relazione al servizio di raccolta differenziata, secondo l’accusa il sindaco avrebbe ottenuto dalla ditta prescelta una serie di assunzioni di persone da lui segnalate.
Affidamenti diretti di appalti per un importo complessivo di 171mila e 500 euro ai quali si aggiungono i 7mila e 500 per la simulazione di acquisto di un attrezzo pulisci-spiaggia e i 50mila euro di danno erariale, quale costo sostenuto dal Comune di San Mauro Cilento, nel Salernitano, per l’assunzione “irregolare” di due persone al municipio. E’ il quadro su cui si fonda l’inchiesta della procura di Vallo della Lucania che stamani ha portato all’esecuzione di 9 misure di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti del sindaco del piccolo comune cilentano, Carlo Pisacane, del vice sindaco, Fernando Marrocco, dell’assessore Angelo Di Maria, di due consiglieri comunali di maggioranza, Fabrizio Cusatis e Pasqualino Volpe, del segretario generale, dei responsabili dell’Ufficio Tecnico e dell’Ufficio Ragioneria del comune e dell’amministratore unico di una ditta di trasporti, Alfonso Palmieri. Tutti, a vario titolo, sono ritenuti responsabili di concussione, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, turbata liberta’ degli incanti e del procedimento di scelta del contraente, falsita’ ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. L’attivita’ investigativa e’ stata avviata nel gennaio del 2016. Nei colloqui telefonici intercettati si parlerebbe dell’affidamento di una gara d’appalto a un parente della moglie di uno degli indagati. In poco meno di due anni e mezzo, i carabinieri della stazione di Pollica hanno ricostruito diversi episodi illeciti. A cominciare dalle pressioni che avrebbe subito la presidente di una coop da parte del primo cittadino e del responsabile dell’Ufficio Tecnico per indurla a rinunciare al servizio di trasporto scolastico che gestiva dal 2014 per favorire, secondo l’accusa, la ditta di trasporti di Palmieri attraverso l’affidamento diretto del servizio per un importo di 51mila e 500 euro. Poi, vi sarebbe stato un accordo illecito fra gli amministratori comunali indagati e i titolari di una ditta per lo smaltimento dei rifiuti per la predisposizione di un bando di gara per il servizio di raccolta e trasporto dell’immondizia il cui contenuto sarebbe stato concordato preventivamente, in cambio dell’assunzione di 4 persone ‘segnalate’ dai politici. La gara d’appalto non e’ stata svolta per via di modifiche alla normativa e il servizio in questione e’ stato comunque affidato a quella ditta mediante affidamento diretto per un importo complessivo di 120mila euro. Ancora, sarebbe stata simulata, con l’acquisizione di preventivi, una gara informale per l’acquisto di una pulisci-spiaggia, gia’ comperata in precedenza al prezzo di 7mila e 500 euro, predisponendo comunque una delibera di Giunta che autorizzava il relativo impegno di spesa. Al centro dell’attenzione del pm vallese, Paolo Itri, anche il servizio di ludoteca comunale per bimbi dai 3 ai 6 anni che sarebbe stato attivato irregolarmente con una delibera di Giunta che prevedeva l’impiego di due soggetti in qualita’ di educatori professionali assunti a progetto, ma senza autorizzazione del Piano di Zona S8. Infine, il responsabile dell’Ufficio Urbanistica e dell’Ufficio Demanio sarebbero stati assunti irregolarmente al Comune.
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