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Funghi cinesi venduti come ‘chiodini’ e altro cibo sequestrati dai carabinieri

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Una persona denunciata, circa 1,4 tonnellate di alimenti vari e una tonnellata di caffè sequestrate. Sono alcuni risultati dei controlli dei carabinieri dei reparto Tutela agroalimentare che hanno effettuato accertamenti in circa 30 aziende sul territorio nazionale.  Nelle province di Caserta e Napoli sono stati ritirati dal mercato 1.110 litri di prodotti a base d’alcool etilico, non idoneo al consumo umano, e sequestrati 1.020 kg di funghi confezionati (in barattoli di latta) con la dicitura ”funghi chiodini al naturale” mentre, in realtà, si trattava della varietà ”pholiota mutabilis nameko”, di origine cinese. Nel salernitano sono stati sequestrati 35 kg di prodotti ittici e 300 kg di ortofrutta privi di rintracciabilità e 25.000 buste evocanti la denominazione d’origine ”mozzarella di bufala campana”; sono state contestate sanzioni per circa 40.667 euro. Nel primo quadrimestre del 2018, l’attività preventiva del Reparto speciale dei carabinieri, a salvaguardia della sicurezza dei cittadini, ha portato al sequestro di oltre 75 tonnellate di prodotti agroalimentari (conserve, confetture, polpa di pomodoro, caffè , dolciumi e altro), 807.000 litri di bevande alcoliche e circa 461 quintali di alimenti evocanti dop e/o igp e sanzioni per oltre 163.000 euro. In provincia di Bergamo, nel settore dei marchi di tutela, è stata scoperta una ditta produttrice di pasta fresca che utilizzava, nel ripieno, formaggio tal quale facendolo passare come prodotto a denominazione di origine: il titolare è stato denunciato per frode in commercio. Nelle province di Asti, Cuneo, Verbania, Varese e Torino sono state controllate 16 aziende e sono emerse irregolarità amministrative legate alla mancata autorizzazione dei consorzi di tutela, all’erronea etichettatura e all’assenza di rintracciabilità di prodotti dolciari, paste farcite e prodotti agroalimentari vari. Nell’avellinese sono stati sequestrati 300 litri di infusi vari a base d’alcool , non idoneo al consumo umano, e una tonnellate di caffè priva di elementi utili per risalire alla provenienza del prodotto.


Articolo pubblicato il giorno 3 Maggio 2018 - 08:42

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