Ad una settimana dal consiglio comunale che ha certificato la “fine annunciata” dell’amministrazione Picone a Bacoli, abbiamo affidato la nostra posizione ad un manifesto pubblico affisso oggi in città. Eccone il contenuto:
“La parabola politica dell’amministrazione Picone si chiude così come era cominciata: nella totale assenza di sindaco, giunta e buona parte della maggioranza che la sosteneva.
Il kafkiano consiglio comunale che si è svolto lo scorso 30 aprile, alla Sala Ostrichina del Fusaro, si eleva a grande metafora di quello che Bacoli ha ricevuto negli ultimi dieci mesi: assenze colpevoli, disinteresse, spregio delle istituzioni democratiche, approssimazione, supponenza e mancata conoscenza della geografia sociale della città, cattiva volontà, apatia contagiosa ed irresponsabilità diffusa.
Uno spettacolo triste che non ha chiarito, neanche parzialmente, le ragioni di una scelta politica. Perché è di questo che parliamo: la scelta, quella da parte del sindaco, di rassegnare le dimissioni nonostante ci fosse ancora, nei numeri e nella forma, una maggioranza di governo. E che consegna una Bacoli, sull’orlo del dissesto ed oramai indifesa, all’ennesimo commissario prefettizio. Difatti è doveroso ricordare che, anche dopo la bocciatura del PUT del 10 aprile scorso, il capo dell’amministrazione aveva ancora i numeri (9 ad 8 ) per tornare in consiglio ed approvarselo. Non l’ha fatto, non perché non abbia potuto: ma perché, semplicemente, non ha voluto.
Ed è per questo motivo che la mancata presenza del primo cittadino, e della sua giunta, alla “manifestazione pubblica”, assumono una gravità inaudita: perché non è accettabile lasciare la nave in tempesta, con equipaggio (ovverosia la popolazione tutta) ancora a bordo, non motivandone la decisone nelle sedi istituzionali. Ma attraverso improbabili, e privi di contraddittorio, comunicati pubblicati sui social.
Perché la città che “meritava rispetto”, meritava di ascoltare e guardare negli occhi chi aveva scelto come sua guida. Così come meritava di capire perché l’ultimo atto della giunta e del sindaco (?) fosse la proposta di approvazione di una delibera che battezzava Bacoli come “fallita”.
Ed analoga riflessione vale per i partiti, i gruppi consiliari di maggioranza (tutti sfaldati) ed i portavoti che ieri sera hanno vergognosamente disertato l’aula consiliare. Senza affrontare, a testa alta, il peso della responsabilità che quando ci si candida a governare un comune deve assumersi nei momenti di gioia, ma soprattutto in quelli di difficoltà. Scappare dalla nave che affonda, peraltro in alto mare, è l’ultimo atto che certifica, qualora ve ne fosse bisogno, che questa improbabile coalizione e’ stata costruita con il mero scopo non di cambiare il paese, ma esclusivamente “contro” qualcuno e “contro” qualcosa.
Freebacoli, che ha provato a svolgere con responsabilità ed al meglio delle proprie possibilità il mandato di controllo e proposta affidatogli dalla popolazione, resterà, così come accade da oramai dieci anni, a guardia della città. Sia collaborando, laddove possibile, con la gestione commissariale, che soprattutto continuando a stare tra la gente e costruire, insieme a tutti voi, proposte concrete per il bene di Bacoli”.
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