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Era una infezione da streptococco curata male quella che aveva colpito il giovane detenuto: concessi i domiciliari

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Il giudice per le indagini preliminari, ieri ha deciso di concedere gli arresti in casa a Michele Antonio Elia, 20 anni, il giovane detenuto del pallonetto di Santa Lucia in coma per circa tre settimane dopo un’infezione da streptococco che lo colpito mentre era a Poggioreale. Ora il figlio del boss, Renato, e di  Adriana Bianchi è stato trasferito al Cotugno dopo le due operazione al Cto che gli hanno salvato la vita e ridotto la massa di infezione cerebrale.  Poi quando le sue condizioni di salute lo permetteranno sarà trasferito agli arresti domiciliari dove continuerà a scontare la pesante condanna a 11 anni e sei mesi inflittagli nel marzo scorso in primo grado per traffico di droga.I suoi legali, gli avvocati Raffaele Chiummariello e Marilù Mellino, si sono battuti fin dal primo momento del ricovero in ospedale per conoscere la verità, che è tardata ad arrivare per il mancato trasferimento delle cartelle cliniche dal carcere all’ospedale. E così hanno ottenuto l’alleggerimento del regime detentivo. Il giudice Federica Colucci, preso atto dello stato di salute di Elia, ha infatti deciso di concedere gli arresti domiciliari. Ma prima che il 20enne del Pallonetto possa fa-re ritorno a casa occorrerà che passi ancora diverso tempo.


Articolo pubblicato il giorno 27 Maggio 2018 - 14:27

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