“Abete? Non si mette in dubbio la persona e il livello culturale. Non siamo stati capaci di eleggere un presidente perche’ si litigava su molliche di pane invece di pensare alle torte, e siamo stati commissariati. Quell’errore non va ripetuto”. Il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, e’ intervenuto ai microfoni di RMC Sport. Sulla candidatura di Giancarlo Abete alla presidenza della Figc, sostenuta da diverse realta’, Nicchi ha le idee chiare: “Il commissario sta facendo in piena autonomia, pero’ noi ravvisiamo la necessita’ di avere un presidente. Sfruttiamo questi mesi per avere un presidente e un Consiglio Federale prima di iniziare la stagione, altrimenti rischiamo di ripartire con un altro campionato senza aver fatto quello che serviva. Se vogliamo mettere a posto determinate cose non possiamo permetterci di non avere un presidente di alto livello: ci vuole una persona che conosca i meccanismi altrimenti perdiamo un anno”. Allora perche’ non eleggere Abete gia’ a gennaio? “Perche’ i tre candidati evidentemente hanno sbagliato. Un errore che non possiamo piu’ rifare. Ma dagli errori si impara”. Il capo degli arbitri ha parlato anche di tecnologia: “La Var? Il mio giudizio e’ molto positivo. Essendo il primo anno di applicazione vera bisogna essere soddisfatti. E’ uno strumento utile e innovativo. Se in soli cinque mesi gli arbitri hanno fatto cosi’ bene, il prossimo anno gli errori si avvicineranno allo zero”. Ma la Uefa al momento resiste: “Ha delle problematiche diverse. In Europa, specialmente nei primi turni, si gioca in campi dove durante la stagione non c’e’ questa tecnologia. In Italia siamo partiti subito e su tutti i campi, e questo deve essere apprezzato”. La tecnologia non ha pero’ eliminato del tutto errori e polemiche. Tra le squadre che recriminano di piu’ ci sono Lazio e Napoli. Ma Nicchi conferma: “Lo strumento funziona e lo dicono tutti”. Magari aprire ad una chiamata dalle panchine potrebbe servire, ma Nicchi non e’ convinto: “Non credo sia giusto, bisogna utilizzare la Var quando serve, anche dieci volte a partita. Non possiamo dare la Var in mano agli altri, le squadre non possono chiedere all’arbitro di riguardare un episodio”.
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