Cuba. Un aereo con 113 persone a bordo si è schiantato subito dopo il decollo avvenuto dall’aereoporto dell’Avana. Ci sono solo tre sopravvissuti. A bordo c’erano 113 persone, incluso l’equipaggio, finora sono stati recuperati soltanto tre superstiti, in condizioni critiche. La Farnesina verifica l’eventuale presenza di italiani. L’aereo, di proprietà della compagnia low-cost messicana Dajomh, era partito alle 12.08 locali (le 18 italiane) dall’aeroporto Jose Marti della capitale cubana. Era diretto verso la città di Holguin, nella parte orientale dell’isola. Ma subito dopo il decollo, il velivolo si è schiantato poco distante in una zona agricola, nei pressi della cittadina di Santiago de Las Vegas. Un’alta colonna di fumo si è subito levata, mentre sul posto si dirigevano i soccorsi. Anche il presidente cubano Miguel Diaz-Canel si è recato nella zona del disastro, dove i vigili del fuoco erano impegnati a spegnere le fiamme di quello che ormai appariva come un relitto. Lo schianto è stato il terzo grave incidente a Cuba dal 2010. L’anno scorso, un velivolo militare era precipitato nella provincia occidentale di Artemisa, e otto militari erano rimasti uccisi. A novembre 2010, un volo della AeroCaribbean da Santiago all’Avana si era schiantato per il maltempo, uccidendo tutte le 68 persone a bordo, tra cui 28 stranieri. L’ultimo incidente che ha coinvolto la Cubana risale al 3 settembre 1989: un charter partito dall’Avana per Milano, nonostante le pessime condizioni meteo, precipitò subito dopo il decollo, uccidendo tutte e 126 le persone a bordo, ed anche oltre venti persone a terra. La maggior parte dei passeggeri erano italiani. La Cubana de Aviacion, compagnia di bandiera dell’isola, spesso prende in affitto aerei da altri operatori per il pessimo stato della sua flotta. Proprio ieri il vicepresidente cubano Salvador Valdes Mesa aveva incontrato alcuni funzionari di governo per discutere di come migliorare un servizio molto criticato. Cubana, infatti, è tristemente famosa per i frequenti ritardi e cancellazioni dei suoi voli. Secondo i dirigenti, a causa della cronica mancanza di pezzi di ricambio, dovuta all’embargo americano. Il direttore generale di Cubana, il capitano Hermes Hernandez Dumas, il mese scorso aveva reso noto che negli ultimi quattro mesi i loro voli domestici hanno registrato un aumento di oltre 11mila passeggeri, che hanno reso ancora più difficile la regolarità del trasporto aereo nell’isola. E che nonostante questo, è stata migliorata la tempistica dei decolli. Tuttavia, ha rilevato il capo della compagnia, “l’embargo commerciale degli Stati Uniti ci ha impedito di acquistare velivoli di ultima generazione e di ottenere pezzi di ricambio per i nostri aerei”.
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