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Cimitero di Poggioreale, il giudice ordina al Comune di restituire una delle 90 cappelle

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Napoli. Accolto il ricorso dei proprietari delle cappelle: il Comune di Napoli dovrà rimuovere i lucchetti da una delle 90 cappelle cimiteriali “messe sotto chiave” e restituire gli arredi funerari e le fotografie rimosse. Lo ha stabilito la quarta sezione del Tribunale civile di Napoli, che ordina “al Comune di Napoli di rimuovere immediatamente la catena ed il catenaccio apposti alla cappella funeraria situata nel cimitero di Napoli-Poggioreale nonchè di restituire immediatamente alla ricorrente, gli arredi funebri e le foto rimossi”, risultando provato “il possesso della cappella in capo alla ricorrente” e “l’avvenuto spoglio violento e clandestino”. E’ stata la prima pronuncia del genere a Napoli e segna – si sottolinea in una nota dei legali – una svolta in una vicenda paradossale e dolorosa che impedisce a tanti cittadini di poter liberamente raccogliersi sulle sepolture dei propri cari e rendere loro omaggio, visto che il Comune ha deciso di acquisire “forzosamente” al patrimonio comunale una serie di cappelle, chiudendole con lucchetti e catene e asportando i relativi arredi. “La nostra cliente – spiegano gli avvocati Candida D’Agostino e Sergio Antonelli- si è vista impedire l’accesso alla cappella nel febbraio scorso. Va precisato che non è mai stata coinvolta in nessuna indagine penale su presunti traffici illeciti di cappelle e che ha acquistato in assoluta buona fede, mediante atto notarile regolarmente registrato, la proprietà superficiaria di una cappella funeraria sita nel cimitero di NapoliI – Poggioreale, senza alcuno scopo di lucro, per trovare una sepoltura per i propri cari. All’interno di tale cappella trovano sepoltura il padre, il marito, il nonno, la nonna, il suocero e la suocera”. La stipula di tale atto di compravendita – precisano i difensori – è avvenuta seguendo una prassi da sempre vigente nel cimitero di Napoli che legittima tali alienazioni e che il Comune di Napoli ha iniziato a “contestare” solo nel 2012, più di sei anni dopo l’entrata in vigore dell’art. 53, comma 1, del Regolamento Comunale di Polizia mortuaria e dei servizi funebri e cimiteriali. Risultato: decine di cappelle chiuse di autorità con lucchetti. “La nostra cliente – hanno spiegato i legali -, recandosi nel mese di febbraio per far visita ai suoi cari defunti, apprendeva di non poter accedere alla cappella in quanto alla stessa era stato apposto dal Servizio Cimiteri Cittadini, senza alcun preavviso, un catenaccio e constatava che dalla stessa erano stati rimossi tutti gli arredi funebri e finanche le fotografie dei cari defunti”. Immediato il ricorso alla giustizia civile che ora ha ordinato al Comune di restituire la cappella. “Abbiamo notificato l’ordinanza al Comune di Napoli, convinti che vorrà con urgenza ottemperarvi, in caso contrario ci rivolgeremo nuovamente all’autorità giudiziaria, affinchè fissi tempi e modalità di esecuzione da parte del Comune di Napoli del provvedimento giudiziario”. 


Articolo pubblicato il giorno 7 Maggio 2018 - 18:33

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