#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 14 Aprile 2025 - 15:00
25.3 C
Napoli
Si finanziata la nuova mostra di autentico ringhio urbano a...
Bradisismo, il Comune di Napoli potenzia lo sportello di assistenza...
Messina Denaro: crolla la rete della latitanza, arrestata un’insegnante 40enne
Giugliano, rissa tra giovanissimi in piazza Gramsci: il video diventa...
O Casciunciello, il primo Abbecedario per la Lingua Napoletana
Pianura, arrestato anche il baby killer Emanuele Bruno
Campania’s Hidden Gem: Pianeta Mare Film Festival Unleashes “Territory Tales”...
Allerta Meteo per temporali dalla mezzanotte in Campania
A Castellammare “Stabia Meets Space Economy”: un viaggio tra le...
Pozzuoli, tentato omicidio di Gaia Caputo: l’ex resta in carcere....
Comicon Napoli 2025: 18 mostre per celebrare la Nona Arte
L’arte contemporanea americana arriva a Napoli con Adam Weinberg
Paesaggi Possibili – Pensammo di plasmare il Vesuvio, ma fu...
Napoli, spari durante la processione della Madonna dell’Arco: 2 feriti
Ritrovata a Vico Equense la ragazza di Angri scomparsa ieri...
Camorra: 12 arresti a Pianura dopo l’omicidio del baby boss...
Agguato a Santa Maria la Carità: quattro arresti, anche un...
Ragazza di Angri scomparsa a Castellammare: l’appello social della sorella
Procida: blitz anti-abusivismo alla Marina di Corricella, sequestrate coperture illegali
Quanto conta il letto per un buon riposo?
Somma Vesuviana, incendio in una concessionaria auto: distrutte 6 vetture
Caivano, incidente sulla Provinciale 500, muore un 60enne
Napoli, blitz anti camorra a Pianura: 12 arresti all’alba
Omicidio a Cesa, fermato un minorenne: ha confessato l’uccisione di...
Napoli, arrestato il piromane del locale “Buco Pertuso”
Oroscopo del 14 aprile 2025 segno per segno
Videochiamata tra la nonna e il killer di GiòGiò finisce...
Arzano, centro storico: distrutto il sistema di video sorveglianza
Capri in ansia per Daniele Vuotto scomparso da 48 ore,...
Omicidio di Cesa, in stato di fermo alcuni sospettati

Castellammare: i baby orchi hanno cercato di distruggere le prove. Uno dei quattro vuole parlare coi magistrati

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

Castellammare. Hanno cercato di distruggere le prove i cinque baby orchi stabiese che in gruppo hanno violentato una ragazzina di 12 anni di Gragnano. Le prove impresse sui loro smartphone che hanno ripreso le scene della bestiale violenza con la quale hanno cancellato l’innocenza di una ragazzina. Sono cinque quindi e non 4 i violentatori. Uno non è stato ancora individuato. Lo ha riferito ieri parlando a Radio Crc l’avvocato Roberto Chiavarone, legale della famiglia della piccola che ha ancora  precisato che dalle analisi cliniche effettuate è risultato che la piccola non è incinta. E’ stato un false allarme, fortunatamente. La piccola ha raccontato tra le lacrime la sua storia bestiale spiegando al magistrato della Procura per i minori di Napoli che tutti hanno ripreso le scene con i propri smartphone. E allora la polizia l’altro giorno li ha sequestrati con un mandato di perquisizione nelle rispettive abitazioni nel corso delle quali sono stati anche prelevati i campioni organici per effettuare le prove del Dna su ognuno di loro. Intanto il pm ha nominato un consulente tecnico che ha
20 giorni di tempo per svolgere gli accertamenti sui telefonini. Il video, probabilmente, è stato cancellato, ma non dovrebbe essere impossibile recuperarlo. Potrebbe essere quella la prova schiacciante per incastrare alle loro responsabilità i baby orchi. Poi sarà il gip del Tribunale dei minori a valutare le richieste del pm della Procura sempre per i minori di Napoli che sta coordinando le indagini condotte dagli agenti del commissariato di polizia di Castellammare. A casa di uno dei quattro indagati individuati è stato sequestrato anche un computer. Gli investigatori stanno analizzando anche le chat e i social dei ragazzi per capire se ci sono stati messaggi  e conversazioni in cui si faceva riferimento allo stupro ma stanno anche cercando di individuare il seminterrato dell’orrore dove la ragazzina sarebbe stata portata con l’inganno di partecipare a una festa da uno dei quattro e dove invece sarebbe avvenuta la violenza di gruppo. Uno dei ragazzi, tutti appartenenti a famiglie legate al clan D’Alessandro, ha fatto sapere attraverso il suo legale di voler essere interrogato al più presto dalla Procura per i minori e di voler spiegare la sua versione dei fatti. Il sospetto che sta venendo fuori in queste ore è che si voglia far passare la piccola come consenziente. L’avvocato Chiavarone ha anche spiegato che “gli inquirenti, seguendo correttamente i protocolli che si applicano in questi casi” e che si tratta di “persone semplici, molto scosse dall’accaduto”. Ora con la cautela del caso le indagini vanno avanti per ricostruire la squallida vicenda.


Articolo pubblicato il giorno 27 Maggio 2018 - 11:35

ULTIM'ORA

DALLA HOME

Abbonati per navigare senza pubblicità su Cronache della Campania

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE

Cronache è in caricamento