Castellammare di Stabia è una città con mille potenzialità legate al turismo, alla storia, alle caratteristiche ambientali. Nel corso degli anni complice una politica altalenante, incapace di sopperire alle esigenze del popolo, il paese è sprofondato a tratti nel degrado. Colpiti in modo particolare i quartieri. Realtà abbandonate dalle istituzioni, dove le promesse di progetti atti a riqualificarli, fatte in campagna elettorale, non hanno avuto poi un seguito pratico, concreto. Un’accezione familiare dove decisivi si sono rilevati negli anni spesso gli interventi “fai da te” dei residenti. Uno in particolare spicca fra tutti: Vincenzo Garofalo. Siamo nel centro antico stabiese, un dedalo di strade ricco di storia e tradizione rivalutato grazie all’attività di pubblica utilità messa in campo da Vincenzo. Legato in maniera viscerale al luogo che gli ha dato i natali, ha trascorso l’infanzia in collegio. La mancanza di una famiglia consolidata lo ha fatto crescere in fretta, portandolo a scontrarsi con realtà quotidiane difficili. E’ in questo scenario personale che nasce il suo impegno civico. Un messaggio lanciato 13 anni fa con l’affissione di volantini per il centro antico, nei quali si invitavano i residenti a non depositare l’immondizia fuori orario consentito. La risposta fu positiva e a queste ne seguirono altre. Diventato ormai una discarica il tunnel che porta a via Bonito, meglio conosciuto come “U buc ro cognulo”, è stato ripulito, illuminato e abbelito con un murales dipinti dai ragazzi che hanno sposato con piacere l’idea di Vincenzo, contribuendo a finanziare anche le spese. La mobilitazione contro il degrado urbano prosegue nel tempo con la pulizia delle vasche borboniche, con la collocazione in Piazza Fontana Grande della natività in occasione dell’8 Dicembre, festa dell’Immacolta, il ripristino dell’illuminazione sulla stessa, eventi musicali e mostre animano il quartiere Santa Caterina, finanche visite guidate per far conoscere ai turisti una parte di Castellammare la cui storia non gli rende giusta gloria. Un’ entità popolare curata in maniera individuale dove non manca la manutenzione delle aree verdi, interrare piante, ripulire i muri imbrattati. Azioni dimostrative ma anche opere di sensibilizzazione da parte di Vincenzo atte a coinvolgere l’opinione pubblica nei valori che portano l’uomo al rispetto dell’ambiente in cui vive; un impegno sociale verso i ragazzi per farli avvicinare alle attività culturali che trovano collocazione nell’associazione “Myo”in via Santa Caterina a cui Vincenzo è iscritto e promotore di numerose iniziative. I traguardi raggiunti negli anni sono stati diversi ma ce n’è uno al quale Vincenzo ambisce particolarmente: l’abbattimento dei palazzi fatiscenti, il recupero dell’area nel quartiere Capo Rivo. Un desiderio che lui non può appagare, un’impresa ardua per chi si prodiga gratuitamente a migliorare l’ambiente in cui vive, ma possibile se qualche volta le promesse fatte in campagna elettorale dai politici fossero mantenute.
Articolo pubblicato il giorno 24 Maggio 2018 - 11:23