Sanità privata sul piede di guerra. Conferenza stampa congiunta, questa mattina, all’hotel Mediterraneo di Napoli per otto associazioni dei laboratori privati accreditati dopo l’annuncio del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca dei nuovi contratti biennali con la sanità privata e soprattutto le accuse mosse dal primo inquilino di palazzo Santa Lucia nei confronti del comparto della laboratoristica. I rappresentanti di Federlab, Aspat, Snr, Confindustria Sanità, FederCardio, Anisap, Aisa e Centri Antidiabete hanno annunciato un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti rispetto alle decisioni assunte dal commissario e governatore, rispetto alla nuova strategia da adottare con la sanità privata campana. “Non c’è stato alcun accordo. Anzi, non c’è stata alcuna interlocuzione con i rappresentati delle categorie di laboratori privati” ha sbottato Gennaro Lamberti, presidente di Federlab (che in Campania conta 700 laboratori associati). In particolare, l’esposto alla Procura sarà per abuso d’ufficio “tenuto conto – è stato spiegato – che l’unica Asl che non adempie al monitoraggio trimestrale della spesa (consentendo così lo sviamento dei pazienti provenienti da altre zone della.CAmpania) è quella di Salerno” mentre l’esposto alla Corte dei Conti scaturisce dal fatto che dai dati regionali si evince una sottostima del fabbisogno rispetto alle indicazioni del progetto Mattoni, ovvero dei dati di programmazione consigliati dal ministero con una diminuzione di 4,5 milioni di prestazioni all’anno di cui 2,7 di prestazioni di laboratorio. La Corte dei Conti, inoltre, sarà chiamata a valutare la violazione della legge sulla “spending review”. I numeri forniti in conferenza da uno studio elaborato da FederLab, parlano di una sottostima del fabbisogno per il 2018 sulla base di sette tipologie di prestazioni specialistiche fornite nel 2017. Una sottostima pari a oltre 89 milioni di euro. I limiti di spesa fissati per la specialistica ambulatoriale, spiegano, risultano sottostimati di circa il 25% rispetto al fabbisogno stimato. “In sostanza – spiega Lamberti – in Campania nel 2016 le prestazioni erogate dai laboratori privati hanno raggiunto la cifra di 36 milioni di euro toccando il 90% di tutte quelle erogate (quasi 33 milioni di prestazioni, ndr). Prestazioni che hanno un costo certo, mentre a noi risulta che il restante 10% (poco più di 3 milioni erogato dalle strutture pubbliche, ndr) ha un costo almeno 5 volte più alto di quello nostro”. “De Luca lo sa benissimo – è il durissimo commento del presidente di FederLab – la sua è demagogia in puro stile salernitano. Mente sapendo di mentire”. Il raffronto con i dati di altre regioni, elaborato sulla base dell’esito del monitoraggio sulla spesa sanitaria del Mef rispetto all’anno 2016, calcola un valore di 6,17 di prestazione per abitante della Campania (sotto i sei milioni). Una cifra inferiore a quelle della Toscana (9,78) del Veneto (8,66), dell’Emilia Romagna (9,76) e al valore nazionale pari al 9,2. “Come un modello Robin Hood alla rovescia – è la sintesi Lamberti – il commissario toglie ai poveri per dare ai ricchi stanziando fondi per le case di cura di alta specialità e riducendo la specialistica ambulatoriale (analisi e radiologia) di cui proclama addirittura l’inutilità”. “Il governatore-commissario immagina che ci sia spazio per i privati? Ci sembra strano – sottolinea ancora Lamberti – che possa immaginare diversamente, visto che il 90% delle prestazioni vengono eseguite da laboratori privati accreditati. Se continua a ignorarci, dovremmo trovare forme di ribellione, proseguendo con le denunce fatte al tavolo Adduce e con un esposto alla Corte dei Conti soprattutto per la mancata riorganizzazione della rete, che porta a un notevole danno erariale”. Per il presidente di Federlab, infatti, il piano “è stato prorogato 10 volte dalla giunta De Luca. Questo, ha causato un mancato risparmio secondo i parametri individuati dal piano di rientro che non consente alla Regione di uscire dal piano di rientro. De Luca, piuttosto che urlare contro di noi, farebbe bene a far sentire la propria voce in Conferenza Stato-Regione e pretendere le risorse che spettano alla Campania”.
“De Luca mente sapendo di mentire: invece di fare sproloqui che non hanno né capo e né coda, si assuma le responsabilità delle scelte che fa e delle parole che dice nella sua doppia veste di commissario e governatore. Non ha più nessuno a cui rivolgersi per scaricare le colpe della sua inefficienza” tuona, dal canto suo, l’ex senatore Vincenzo D’Anna, presidente dell’ordine nazionale dei Biologi, criticando aspramente il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Intervenendo in conferenza stampa a Napoli, D’Anna spiega di voler “sfidare De Luca a LiraTV e, se ha gli attributi, deve accettare di confrontarsi con me sul tema. La sanita’ campana, oggi, e’ affidata a se stessa: sono aumentati i decreti ingiuntivi e stiamo ritornando al triste primato registrato negli anni di Bassolino governatore con centinaia e centinaia di milioni di euro pignorati e decine di milioni da pagare per interessi e spese legali che sottraiamo alla cura dei malati. Su questo – sottolinea l’ex senatore – c’e’ una precisa responsabilita’ di De Luca. E’ un bagno di sangue…”. Il presidente della Regione Campania si sarebbe comportato “da buffone” prima e dopo la campagna elettorale “quando aveva assunto impegni programmatici – dice D’Anna – di mettere pubblico e privato in concorrenza per avere migliori prestazioni al prezzo piu’ basso. Io gli ho fatto vincere le elezioni non ho chiesto posti di sottogoverno. Lui sta facendo il Pol Pot della situazione, sta superando il partito comunista cinese a sinistra, come diceva Fantozzi”.
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