Operazione anticamorra dei carabinieri: scacco al clan della “167”. Finisce in manette pezzo da 90 degli Amato-Pagano. Arrestato il latitante Domenico Russo alias ’o mussut. I militari dell’Arma della locale tenenza agli ordini del comandante Marco Passamonti, a seguito di una serrata caccia all’uomo che si e protratta per alcuni giorni, hanno sorpreso all’alba di ieri in una abitazione nel vicino comune di Grumo Nevano.
Il pregiudicato Domenico Russo, ritenuto contiguo al clan operante sul territorio di Arzano e costola degli Amato-Pagano, era ricercato da quando era riuscito a sottrarsi al blitz che il 15 marzo scorso aveva già portato dietro le sbarre Pietro e Pasquale Cristiano, Raffaele Liguori, Renato Napoleone, Francesco Paolo Russo e Angelo Antonio Gambino. Tutti accusati a vario titolo anche di episodi estorsivi. Mentre Renato Napoleone, (ritenuto dagli inquirenti reggente degli Amato-Pagano), Francesco Paolo Russo e Angelo Antonio Gambino sono accusati del duplice omicidio Casone-Ferrante commesso ad Arzano nel febbraio del 2014. Il blitz dei carabinieri è scattato all’alba di ieri in via Berlinguer, dove una ventina di militari hanno preso d’assedio l’abitazione in cui si nascondeva il latitante che vistosi scoperto, non ha potuto fare altro che arrendersi.
Russo faceva parte del gruppo di melitesi che dopo l’omicidio del boss Ciro Casone avevano deciso di “prendersi Arzano” imponendo il pizzo a tutti. Tre rate da pagare a Natale, Pasqua e Ferragosto imposte da Giuseppe Monfregola, detto ’o uallarus, che invitava chi non si “adegua- va” al nuovo sistema, di mettersi “a posto con gli amici di Arzano” e che le cose erano cambiate e che sarebbero dovuti recare presso l’abitazione di Pietro Cristiano, presso le palazzine della “167 di Arzano”. Insomma, quello che sta emergendo dalle indagini segna un punto di svolta anche sulla gestione degli affari illeciti del nuovo clan che non ha risparmiato proprio nessuno.
Articolo pubblicato il giorno 18 Maggio 2018 - 11:10