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Boscoreale, condannato a un anno di carcere il pusher a domicilio del Piano Napoli

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Faceva il pusher a domicilio, il pusher fattorino, consegnando le dosi porta a porta o cedendo la sostanza all’interno del rione popolare del Piano Napoli, famoso per essere la Scampia del Vesuviano oppure sulla pubblica strada alla rotonda dei passanti che aveva scelto quale sua base operativa di spaccio pubblico. Ovunque si trovava Luigi Miranda spacciava ma le sue cessioni sono state intercettate più di una volta dai carabinieri. Era stato arrestato una prima volta il 24 Febbraio di quest’anno per spaccio e detenzione di stupefacente. La causa si era conclusa con l’immediata scarcerazione ed il Miranda aveva beneficiato della pena sospesa. A distanza di una settimana fu arrestato un’altra volta per resistenza a pubblico ufficiale e guida senza patente.Ed anche in quella circostanza il giudice lo aveva graziato rimettendolo in libertà.

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Curriculum criminale da minore che faceva rabbrividire e che non aveva nulla da “invidiare” ai più incalliti criminali visto che il Miranda ha trascorso una buona fetta della sua adolescenza tra comunità minorile ed il carcere di Nisida. I carabinieri di Boscoreale impegnati da tempo nella individuazione degli spacciatori-fattorini, quelli che consegnano gli stupefacenti a domicilio lo hanno considerato tra i più pericolosi malviventi del circondario, soggetto pericoloso per la tutela sociale, sebbene da poco diventato maggiorenne. Ed infatti, dopo averlo arrestato ripetutamente da minore continuano ad arrestarlo da maggiorenne. Oggi si è celebrato il prosieguo della terza direttissima, la terza nell’arco di un mese, dinanzi al presidente del Tribunale, Ernesto Aghina, che si riferiva all’ultimo arresto per circa 200 grammi di marijuana, diversi pallini di cocaina crack ed un bilancino di precisione. Alla precedenza udienza, alla convalida dell’arresto, il giudice aveva scarcerato il Miranda e l’imputato aveva chiesto la definizione del processo con rito abbreviato. In data odierna si è celebrata la discussione dell’abbreviato. Il PM aveva chiesto una condanna ad un anno e sei mesi, vista la reiterazione delle condotte di spaccio e di detenzione ascritte all’imputato. La difesa del Miranda rappresentata dall’avvocato Gennaro De Gennaro ha strutturato la sua strategia difensiva sulla minima offensività della condotta ed ha richiesto una minima pena.

Richiesta accolta dal giudice che ha miracolosamente comminato al Miranda una minima condanna ad un anno di reclusione e pena sospesa.Sospiro di sollievo per il giovane che nonostante il terzo arresto in un mese è stato rimesso nuovamente in libertà e condannata con una pena contenuta nel minimo edittale. Miranda resta libero ma deve fronteggiare un’altra difficile accusa, un’accusa questa volta più infamante ovvero di aver presuntamente violentato una minorenne di quindici anni. Proseguono le indagini su questo versante, volte a far luce su quello che avvenne nel box della sua abitazione. Gli inquirenti sono concentrati ad accertare la verità storica, col Miranda indagato a piede libero per questa procedura. Si attendono risvolti a breve.


Articolo pubblicato il giorno 7 Maggio 2018 - 15:42


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