Arzano. Vigili urbani a processo, si va verso la sentenza. Nuove accuse depositate in aula contro i vigili. Udienza fissata il prossimo 11 luglio. Si è tenuta stamattina, l’udienza relativa al processo che vede imputata l’agente della polizia municipale Mastrocinque Rosa che ha scelto il rito ordinario, e accusata di una serie reati. Già finita nel 2016 ai domiciliari e successivamente reclusa nel carcere femminile di Pozzuoli fino alla scarcerazione avvenuta a dicembre del 2016 e con successivo obbligo di dimora fuori dalla provincia di Napoli, oggi affronta il processo libera. Nuova accuse sarebbero state depositate contro l’agente, compreso il deposito di alcuni video che sarebbero stati però acquisti non su delega dell’Autorità Giudiziaria tanto da finire anch’essi oggetto di approfondimenti da parte della Procura. La vicenda, oggetto dei provvedimenti cautelari, traeva origine da precedente procedimento penale nel quale la vigile urbana Mastrocinque veniva sottoposta alla misura degli arresti domiciliari per aver posto in essere – secondo la Procura – un’istigazione alla corruzione e una tentata concussione nei confronti del tecnico comunale per fatti connessi alla realizzazione di opere abusive presso un fabbricato di sua proprietà. L’indagine era partita dopo l’aggressione fisica ai danni dello stesso tecnico comunale G.D.A. ad opera di uomini incappucciati fin sotto il comune mentre quest’ultimo si recava a lavoro. Pestaggio che attiene ad altro procedimento contro ignoti. Secondo l’ipotesi accusatoria avvalorata dal gip, Mastrocinque, venuta a conoscenza che un altro sopralluogo era stato effettuato dal tecnico G.D.A. che aveva provveduto a segnalare l’abuso, aveva avvicinato quest’ultimo attraverso l’intercessione di un altro collega (incappato nell’inchiesta) che lo avrebbe invitato fin dentro l’area parcheggio del comando della Polizia locale e la stessa, con minacce e offerte di denaro, accompagnata dal consorte a bordo di un potente Suv, avrebbe tentato di indurlo a distruggere un secondo verbale a suo favore. La vicenda giudiziaria attuale, ha già interessato oltre all’imputata Rosa Mastrocinque, anche l’ufficiale Vincenza Merolla, il sottufficiale Alfredo Sora, unitamente al geometra comunale Francesco Aruta, a cui furono notificate tre ordinanze cautelari di sospensione dal servizio in quanto proprio la prima relazione sarebbe stata ritenuta non conforme alla verità ed allo stato dei luoghi. Questi tre hanno già patteggiato una condanna a sei mesi per falso ideologico. Mentre per il secondo arresto, la Mastrocinque che era già ai domiciliari, fu accusata di essersi accordata con i colleghi Antonio Gesso, Silvana De Rosa e Luigi Nocera, in quanto fu ritenuta non veritiera la versione fornita al Pubblico Ministero dai tre appartenenti alla polizia – alternativa a quella riferita dal tecnico comunale minacciato – essendosi palesata, secondo l’ipotesi accusatoria, quale evidente frutto di un preventivo accordo intercorso tra i vigili urbani per favorire la loro collega ai domiciliari. Gesso e Nocera hanno già subito condanna con la formula del rito abbreviato a 3 mesi di reclusione. Ovviamente gli agenti sono tutti da considerarsi innocenti fino al terzo grado di giudizio.
Raffaele Desiani
Articolo pubblicato il giorno 23 Maggio 2018 - 14:26