“A volte sono stesso le cosiddette brave persone a far uscire la gente fuori di testa. E loro per completare l’opera puntano il dito ma di vero hanno poco. Era il 30 aprile scorso quando sulla sua bacheca facebook Luca Criscuolo, 27 enne pistolero scatenato di Nocera scriveva questo messaggio che oggi rileggendolo sembra essere premonitore di quanto accaduto negli ultimi tre giorni. “Ho sparato a più persone, non ricordo quante. Alcune le avevo già viste. Mi erano antipatiche.So quello che ho fatto ma non so perché”. Ha cercato di dare una spiegazione “tutta sua” Luca Criscuolo, dopo che aveva seminato il panico per due giorni in 4 comuni dell’agro nocerino e arrestato poi due giorni fa dopo l’ennesimo radi in pieno centro a Nocera. Lo ha confessato al suo legale Andrea Vagito durante un colloquio nel carcere di Fuorni dove è rinchiuso per tentato omicidio, danneggiamenti, spari in luogo pubblico e porto e detenzione abusiva di armi. La pistola utilizzata è una semiautomatica Glock 9,21, del fratello poliziotto e rubata dalla cassaforte di casa. Gli investigatori ora con l’aiuto di psicologi dovranno capire i motivi che hanno spinto il ragazzo, appartenente a una famiglia per bene di Nocera con un fratello poliziotto a Roma. Luca stava seguendo una cura per problemi psichiatrici. Problemi sorti da alcuni anni per due episodi in particolare che hanno segnato la sua vita recente: la morte violenta di un caro amico in un incidente stradale, tanto da tatuarsi il suo nome su di un braccio, e la separazione dei genitori. La madre infermiera in un laboratorio d’analisi, il padre a gestire una ditta edile. Luca vive con la madre, ma aiuta anche il padre a lavoro. Luca è laureato in Scienze del Turismo per via telematica, era stato qualche anno a Roma, in compagnia dello zio stilista. Poi ha cominciato a fare uso di droghe leggere e quindi la cura psichiatrica. Aveva un solo amico diceva: il suo cane Charlie del quale si era tatuato un impronta sul braccio destro. Le sue “gesta” sono diventato oggetto di discussione a Nocera e dintorni, tra gli amici recenti e quelli di scuola. Intanto restano ancora ricoverati i due feriti. Mariapia Principe, la 21enne originaria di Scafati, ma da anni trasferita a Cava de Tirreni, è ricoverata nel reparto di chirurgia dell’ospedale Santa Maria dell’Olmo. I medici non hanno ancora deciso quando intervenire chirurgicamente per estrarre il proiettile che dall’addome si è poi fermato all’altezza dell’anca. I chirurghi dovranno anche ricostruire, con l’ausilio degli ortopedici, parte dell’osso lesionato.
All’ospedale Umberto I di Nocera è ricoverato invece Luigi Manzo, il 66enne colpito mercoledì sera in strada. È in chirurgia d’urgenza, in condizioni stabili, fuori pericolo. L’uomo è stato ferito ad entrambe le gambe, ma i due colpi non hanno interessato organi vitali.
Articolo pubblicato il giorno 25 Maggio 2018 - 08:36