Un foto d'archivio del boss Francesco Schiavone detto Sandokan
Svolta nelle indagini sull’omicidio di Giuseppe Quadrano, ucciso a 43 anni il 7 luglio 1996 a San Cipriano d’Aversa davanti a un bar in via Acquaro. I Carabinieri della compagnia di Casal di Principe hanno eseguito questa mattina una misura cautelare emessa dal gip di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea, nei confronti di 3 persone, tutte già detenute, ritenute responsabili a vario titolo di omicidio, detenzione e porto abusivo di arma comune da sparo aggravati dal metodo mafioso e commessi al fine di agevolare il clan dei Casalesi. L’indagine ha consentito di attribuire il ruolo di mandante dell’omicidio a Francesco Schiavone, detto Sandokan, boss dei Casalesi e a Francesco Schiavone detto Cicciariello. Quadrano era cugino dell’omonimo collaboratore di giustizia e proprio per questo sarebbe stato ucciso: le motivazioni dell’omicidio sono state infatti ricondotte dagli investigatori alla volontà del clan dei Casalesi di impedire la proliferazione di nuovi collaboratori di giustizia. All’esecuzione dell’omicidio, secondo la ricostruzione degli investigatori, prese parte tra gli altri anche Sebastiano Panaro che, alla guida di una Fiat Punto, avrebbe condotto il commando in via Acquaro, davanti al Bar Orientale, dove furono esplosi complessivamente 12 colpi calibro 9×21 all’indirizzo della vittima.
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