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Sei anni fa, dopo alcuni anni di matrimonio da cui sono nati due bambini, comincia il calvario: “Noi non sappiamo più a chi chiedere aiuto. Non c’è nessuno che sappia dirci come risolvere questo problema una volta per tutte. Vorremmo un modo per allontanare definitivamente questa persona dalla nostra vita. Abbiamo paura per quello che potrebbe accadere, quando sarà scarcerato e si presenterà di nuovo alla nostra porta. Vuole tornare, lo scrive nelle lettere inquietanti che ci manda di continuo. Siamo terrorizzati.” – racconta la donna che, insieme ai genitori e ai figli (sedici e undici anni), sta vivendo, da quando si è separata dal marito, una situazione di disagio e paura.
Lui non ha mai smesso di tormentarla, nemmeno quando era agli arresti domiciliari: nel 2013, dopo aver appiccato un incendio alla porta della ormai ex suocera, è stato arrestato dai poliziotti del commissariato di Secondigliano, inchiodato dalle testimonianze della donna e dalla tanica di liquido infiammabile trovata nella sua abitazione; quattro anni dopo, nel 2017, altro arresto, questa volta effettuato dagli uomini dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura: ai domiciliari da circa un anno, era andato dalla ex moglie per minacciarla per l’ennesima volta. Dopo le ripetute violazioni degli obblighi era finito in carcere, da cui inviava numerosissime lettere confuse: “La mia più bella lettera scritta è una sola, il tuo nome. Ti amo nell’eterno riposo”. “Ci assolviamo dai nostri peccati”. Le dichiara il suo amore e la minaccia di morte parlando di tradimenti, parole confuse sui figli e su presunti maltrattamenti, e aggiunge “se è verità, per te è finita”. Parole messe insieme e apparentemente senza logica, che però hanno terrorizzato la donna. “Da quando si sono separati – ha spiegato l’avvocato Carla Maruzzelli, a Il Mattino che riporta la nozitia, che assiste la signora – lei ha non ha mai avuto pace. È riuscita a riprendersi parte della sua vita grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine, che l’hanno tutelata da quest’uomo violento e aggressivo. Però a breve lui avrà finito di scontare la pena. Ho prodotto una memoria difensiva che è stata già consegnata al pubblico ministero, che si sta attivando per una nuova misura cautelare”. “Il pericolo è reale – puntualizza la criminologa Antonella Formicola – perché parliamo di una donna che per anni è stata vittima di violenze fisiche e psicologiche e fortunatamente parliamo di una persona ancora in vita. Nonostante gli ammonimenti e gli arresti domiciliari, quest’uomo aveva continuato a tormentare la moglie e i figli e anche dopo essere finito in prigione continua a stalkerare la vittima con lettere dal contenuto inquietante che velatamente lasciano trapelare delle minacce di morte. Ci sono dei chiari segnali che lasciano presagire la volontà di farle del male una volta libero. È fondamentale che continui a rimanere lontano dalla famiglia per evitare quella che sembra una tragedia annunciata”.
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