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Suicidio Giada, la commovente lettera del prof: ”L’università non è una gara”

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“Per quanto mi riguarda, la giornata delle lauree è un giorno di lavoro non meno faticoso e stressante di altri. I candidati devono essere attentamente ascoltati, interrogati e valutati. I voti devono essere discussi, spesso anche lungamente, con una commissione di colleghi che non sempre hanno le stesse idee, la stessa sensibilità culturale o lo stesso identico orientamento in tema di voti. Eppure, la giornata delle lauree per me è anche una giornata gioiosa. Guardando il volto dei genitori, degli amici, dei parenti accorsi per sostenere e supportare il proprio candidato, partecipo volentieri della loro felicità, ne percepisco l’orgoglio e l’emozione. Mentre il candidato parla, sono tesi come corde di violino, attenti ad ogni singola parola, con gli occhi lucidi e lo sguardo fiero. Dopo, si lasciano andare ai festeggiamenti, con tanto di cori e coriandoli – lo scrive su un post Facebook il Prof. Guido Saraceni, docente molto conosciuto sul web con migliaia di like alla sua pagina Facebook – La giornata delle lauree celebra la maturazione, la fatica e l’impegno dei nostri studenti. Ha il sapore della speranza nel futuro. A queste cose ho pensato ieri, quando letto che una ragazza di Napoli, il giorno delle lauree, è salita sul tetto dell’Ateneo e si è lanciata nel vuoto: aveva detto a parenti ed amici che quel giorno si sarebbe laureata, ma non aveva completato il ciclo di studi. L’Università non è una gara, non serve per dare soddisfazione alle persone che ci circondano, non è una affannosa corsa ad ostacoli verso il lavoro. Studiare significa seguire la propria intima vocazione. Il percorso di studi pone lo studente davanti a se stesso. Cerchiamo di spiegarlo bene ai nostri ragazzi. Liberiamoli una volta per tutte dall’ossessione della prestazione perfetta, della competizione infinita, della vittoria ad ogni costo. Lasciamoli liberi di essere se stessi e di sbagliare. Questo è il più bel dono che possono ricevere. Il gesto d’amore che può letteralmente salvarne la vita”.

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Tornera’ a casa domani il feretro di Giada Di Filippo, la 26enne di Sesto Campano in provincia di Isernia che si e’ tolta la vita a Napoli, lanciandosi dal tetto della Facolta’ di Scienze Naturali, dove studiava. La Procura partenopea non ha disposto l’autopsia, ritenendo sufficiente – secondo quanto si apprende – l’ispezione cadaverica prima del nulla osta che verra’ dato alle 13. Poi il feretro della ragazza sara’ accolto nella casa paterna dove restera’ fino ai funerali che saranno celebrati giovedi’ alle 15.00 nella Chiesa di Sant’Eustachio Martire. “Cosi’ hanno voluto i genitori – ha detto il sindaco di Sesto Campano, Luigi Paolone – che sono rientrati ieri sera e tutti noi ci siamo stetti intorno a loro facendo sentire amore e solidarieta'”. Giovedi’ sara’ proclamato il lutto cittadino. Intanto proseguono le indagini della Polizia per accertare i motivi che hanno spinto Giada a togliersi la vita. L’ipotesi che resta in piedi e’ il mancato completamento degli esami per la Laurea.


Articolo pubblicato il giorno 10 Aprile 2018 - 20:44

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