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Stalker ucciso, la versione dell’omicida non coincide con quella dei testimoni

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Nocera Inferiore. Una retromarcia di almeno 30 metri che ha ucciso lo stalker della sua amica. Un incidente continua a sostenere Domenico Senatore, il 35enne di Nocera Superiore, accusato di omicidio volontario aggravato da futili motivi. L’uomo arrestato per la morte di Fabrizio Senatore, 43enne di Salerno, dovrà spiegare al Gip Alfonso Scermino quanto è accaduto sabato notte in via Fiuminale. Il sostituto procuratore della Procura di Nocera Inferiore ha chiesto la convalida del fermo e il carcere per Senatore. Determinante per chiarire la dinamica di quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica, la testimonianza dell’amico di Fabrizio Senatore che l’aveva accompagnato a Nocera per rivedere Filomena S. la sua ex, per il quale il 43enne era finito agli arresti domiciliari per stalking. Per gli inquirenti ci sono alcune discrepanze tra quanto raccontato dal testimone e dalla donna 35enne che aveva denunciato più volte il suo ex e dall’indagato appena dopo il fermo. Le loro versioni coincidono fino ad un certo punto, ci sono 5-6 minuti di vuoto che andranno chiariti. Innanzitutto, Domenico Senatore dovrà chiarire chi ha aggredito per primo l’altro. La ricostruzione delle fasi precedenti alla morte di Fabrizio Senatore sono chiare. L’uomo ha chiesto all’amico di accompagnarlo a Nocera, nonostante fosse agli arresti domiciliari, per “vedere cosa stesse facendo Filomena”, un’ossessione che non l’aveva lasciato neppure dopo l’arresto. Ma quella sera, Mena si era incontrata con Domenico al bar Petruccelli, a Cicalesi, per prendere un caffè. Si erano conosciuti nel locale dove la donna lavora. E dopo il caffè si avviano con le rispettive auto a casa di lei. I due si salutano sotto casa, lei entra. Poi succede l’irreparabile. Domenico Senatore visibilmente agitato suona al citofono della donna e le chiede di chiamare la polizia perchè ha subito un’aggressione, forse un tentativo di rapina. E’ lo stesso Domenico Senatore che chiama il numero d’emergenza della polizia. Quando la 35enne scende vede l’auto dell’amico ferma, con lo sportello aperto e la sagoma di Fabrizio Senatore schiacciata tra l’auto e il muretto. Il racconto dell’amico di Fabrizio coincide fino a quando la ragazza sale in casa. Agli inquirenti, l’uomo nega che Fabrizio abbia aggredito il 35enne, ma di essersi fermato insieme a lui dinanzi all’auto per parlare. Poi, la versione dei due non coincide, l’amico di Fabrizio ricorda solo di aver visto la Fiat Bravo fare retromarcia e schiacciare la vittima. Fabrizio Senatore è morto sul colpo. Domenico Senatore ha invece raccontato di aver subito un’aggressione dalla quale si era difeso, l’uomo che lo aveva aggredito gli aveva danneggiato l’auto lui ha messo la retromarcia senza accorgersi che dietro c’era Fabrizio. L’autopsia sul corpo del 43enne chiarirà le cause della morte ma non potrà determinare quanto volontario è stato il gesto di Domenico Senatore, sposato ma in fase di separazione con la moglie e con due figli piccoli che lavora come guardia giurata. Filomena S., madre di tre bambini avuti da una precedente relazione, è l’ex di Fabrizio Senatore, che aveva denunciato per stalking. La vittima, 43enne di Matierno, era padre di una bambina avuta da una precedente relazione. Ai domiciliari da un mese, nel suo casellario giudiziario compaiono diversi precedenti e condanne riportate in giovane età. Filomena S. viveva con i genitori fino all’altro giorno, ora ha deciso di trasferirsi a casa di parenti, per affrontare meglio questa storia che l’ha travolta. In via Fiuminale ancora le scritte fatte da Fabrizio, ‘Mena ti amo’ per riportare a sè quella donna che non lo voleva più e per la quale aveva una vera e propria ossessione tanto da indurre la donna a denunciarlo più volte. L’episodio clou il 7 gennaio scorso, quando dopo l’ennesima lite Fabrizio Senatore l’aveva picchiata violentemente tanto che Mena era stata costretta a farsi medicare in ospedale. Da lì, l’ultima denuncia e la decisione del giudice di applicare all’uomo un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. I suoi familiari, sin dall’inizio della relazione, le avevano detto di lasciar perdere. “I familiari – ha detto il legale della donna Cosimo Vastola – non sapevano più come dirglielo che non era l’uomo che poteva renderla felice”.
Secondo quanto raccontano alcuni testimoni, il rapporto tra Domenico e Mena non era recente, si conoscevano da almeno 4 anni perchè dipendenti della stessa ditta. E anche Domenico Senatore come Fabrizio Senatore aveva un recente passato di violenza contro l’ex moglie che aveva tentato di strangolare, come raccontato in una denuncia della donna che era dovuta scappare di casa. Fabrizio Senatore, autotrasportatore ed ex compagno di Mena, aveva avuto problemi giudiziari in passato. Nel 2005 fu individuato insieme ad altre 4 persone quale componente di un gruppo dedito alle rapine, ed aveva un procedimento giudiziario per violenza privata nei confronti di un’avvocatessa salernitana. I destini dei due si sono nuovamente incrociati sabato notte. Si attende ora la convalida del fermo per Domenico Senatore e la ricostruzione di quanto accaduto da parte degli inquirenti che stanno seguendo le indagini. 

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Articolo pubblicato il giorno 10 Aprile 2018 - 12:28 / di Cronache della Campania


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