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Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha condannato a dieci anni e due mesi di reclusione l’agente della Polizia di Stato, tuttora sospeso, Nunziante Camarca, accusato di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Pena di otto mesi invece per Paride Amoroso, sottufficiale dell’Esercito ed ex collaboratore del sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano nonche’ ex consigliere comunale a Marcianise, accusato di accesso abusivo al sistema informatico. Camarca era stato arrestato nell’ottobre 2015 insieme con due colleghi in servizio al commissariato di Marcianise, Alessandro Albano e Domenico Petrillo, con la grave accusa di aver favorito il clan camorristico Belforte nell’attivita’ di spaccio. Albano e Petrillo sono gia’ stati condannati dopo giudizio abbreviato, mentre Camarca, difeso da Mariano Omarto, aveva scelto il processo ordinario; per lui il pm della Dda di Napoli Luigi Landolfi aveva chiesto una pena di 20 anni di reclusione; i giudici hanno dimezzato la richiesta escludendo inoltre l’aggravante mafiosa, contestata inizialmente dalla Procura. Molto grave l’accusa contestata a Camarca e ai colleghi: per la Dda i tre agenti, in cambio di danaro o altre utilita’, avrebbero favorito alcuni spacciatori di Marcianise, collegati al clan Belforte, rivelando loro notizie riservate sulle indagini che li riguardavano, in modo da sfuggire alla cattura, o arrestando persone legate ad altri gruppi di spaccio concorrenti. Ad accendere i riflettori dei media sull’indagine fu la scorta non autorizzata fatta dai tre agenti al cantante Gigi D’Alessio; la circostanza, riportata nell’ordinanza di arresto, si verifico’ nel dicembre 2013, quando i tre poliziotti, mentendo al dirigente del loro commissariato e falsificando le relazioni di servizio, scortarono con l’auto della polizia, per le strade di Napoli, il cantante che doveva recarsi ad un evento di presentazione del suo nuovo cd. Sulla vicenda Gigi D’Alessio e’ venuto anche a testimoniare in tribunale nel febbraio del 2017. Oggi i giudici hanno inoltre assolto la terza imputata, Oxana Luyeta (due anni aveva chiesto il pm).
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