Compariranno il 15 maggio prossimo davanti al Tribunale per minori di Napoli i 9 componenti del branco che il 12 gennaio scorso picchiarono selvaggiamente Gaetano, il 14enne studente del liceo di Giugliano nativo di Melito, all’esterno della stazione della Metropolitana di Chiaiano. Il ragazzino subรฌ l’asportazione della milza per le gravi ferite ed รจ tornato a scuola solo dopo oltre un mese. Il pubblico ministero Emilia Galante Sorrentino della Procura per i minori di Napoli ha ottenuto il giudizio immediato per tutti. Sono tutti ragazzini della zona che hanno tra i 13 e i 17 anni: in setteย sono rinchiusi in una comunitร e due invece hanno ricevuto il provvedimento di permanenza in casa, possono solo uscire per andare a scuola. L’aggressione รจ molto simile a quella avvenuta qualche mese prima in via Foria a Napoli ai danni di Arturo a cui fu tagliata la gola e quella mortale ai danni del vigilante Franco Della Corte nella vicina stazione Metro di Piscinola. Un’aggressione brutale e senza motivo solo per dimostrare la forza del gruppo nella zona. Con Gaetano c’erano anche due cugini che pure furono pestati ma riuscirono a fuggire e a trovare riparo in un bar. E’ stato grazie al pentimento di uno dei componenti della baby gang, un ragazzino si 15 anni, che si รจ arrivati alla risoluzione del caso in tempi rapidi. Accompagnato dalla mamma, ha raccontato tutto ai pm e alla polizia: “So chi e’ stato, so chi ha sferrato il calcio a Gaetano. Io ero con loro e loro sono miei amici”. Nell’ordinanza sono raccontate le scene immortalate in parte nelle immagini delle telecamere di sorveglianza della stazione metropolitana napoletana di Chiaiano. “Un’azione premeditata”, sostengono gli inquirenti. Questo perche’, cosi’ come spiegato nella misura cautelare, i passeggeri della metropolitana si vedono “cambiare percorso e direzione quando incrociano il gruppo di ragazzi che stava bloccando la porta d’ingresso della metro”, cercando una vittima predestinata. Lo ha raccontato anche il ragazzino ‘pentito’ che ha visto Gaetano quando lo hanno inseguito e poi picchiato. “Era a terra e gli hanno dato un calcio nello stomaco”, ha spiegato il 15enne. “Devono restare in comunitร per la gravita’ dei reati commessi e per il pericolo che possano reiterarli”, scrive il magistrato del tribunale dei Minori nel provvedimento.
Articolo pubblicato il giorno 26 Aprile 2018 - 08:25