Pompei. Aveva preso parte al tentativo di estorsione a danni di imprenditori titolari di un’industria conserviera anche se “non ha mai parlato”. Indagine lampo degli agenti del commissariato di Pompei che avevano accertato l’azione estorsiva della banda nello scorso agosto quando quattro uomini avevano avvicinato i due fratelli imprenditori chiedendo un “regalo per i carcerati”, 3mila euro da versare a Natale, Pasqua e Ferragosto. Tre rate per conto del boss Dario Federico a cui loro appartenevano. Finirono così in manette Aniello Cirillo, di 43 anni, Angelo Cirillo di 22 anni e Valerio Varone, di 39 anni. Un quarto componente del gruppo, invece, è stato arrestato in secondo momento con l’accusa di concorso in tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Si tratta del 25enne incensurato di Pompei Vincenzo Severino che incassa una condanna a 4 anni di reclusione su richiesta del pm Cimmarotta della DDA di Napoli. Severino era stato riconosciuto in secondo momento tradito da un tatuaggio che l’aveva reso riconoscibile ai poliziotti. L’uomo è imparentato con uno dei tre arrestati. Era giunto in commissariato per salutare e ai poliziotti non è passato in osservato il tatuaggio ed il collegamento è stato facile ed immediato.
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