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Pompei, Altra Italia Ambiente chiede la verifica sulla legittimità dei lavori del Grand Hotel Rosario

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Pompei. Nuovo intervento del Comitato Territoriale della Valle del Sarno, organo territoriale dell’organigramma con cui si articola sul territorio l’Associazione Nazionale L’Altritalia Ambiente, ONLUS portatrice di interessi collettivi riconosciuta dal Ministero per l’Ambiente da oltre vent’anni, per la precisione dall’Anno 1994.
Ancora in azione il Comitato, che stavolta ha messo nel mirino i lavori in corso sui terrazzi praticabili dell’HOTEL ROSARIO a Pompei, chiedendo per essi al Comune di Pompei e alla Soprintendenza competente una verifica della legittimità di essi.
Questa iniziativa ambientalista segue di pochi mesi la precedente segnalazione sulla dubbia legittimità di una parte delle costruzioni in atto presso Porta di Stabia, nell’area della Pineta demaniale degli Scavi di Pompei, in zona di Protezione Integrale del Piano Paesistico dei Comuni Vesuviani.
L’iniziativa dello stesso Comitato ebbe allora un’ eco fortissima sulla Stampa locale e nazionale e poi ha generato l’intervento della Procura del Tribunale di Torre Annunziata, la quale non sembra avere ancora chiuso il fascicolo delle indagini, dopo il prelievo degli atti condotto da Guardia di Finanza e Polizia presso gli Uffici del Parco Archeologico e il Comune di Pompei.
In quella occasione, alcuni Senatori e Deputati d’area vesuviana e lattara, schierati su diversi fronti, alcuni con il Gruppo verdiniano ALA e altri con il Movimento 5S, presentarono interpellanze al Ministro FRANCESCHINI ed effettuarono sopralluogo in sito, rimanendo in attesa degli esiti della inchiesta che chiesero a gran voce.
“Con il nuovo intervento dell’Ing. DAMATO, responsabile del Comitato Territoriale del Sarno per conto de L’Altritalia Ambiente, si si evidenzia la piaga degli orientamenti ondivaghi o, peggio, occasionali a favore di soggetti pubblici in aree di vincolo paesaggistico” ci dice l’Architetto FEDERICO, Segretario regionale della Associazione Ambientalista. “Al contrario, i tanti privati cittadini sono vessati da attese estenuanti e risultati negativi quando chiedono autorizzazioni edilizie, anche modeste, nelle aree vincolate. E ciò non deve essere più consentito.” Conclude FEDERICO.


Articolo pubblicato il giorno 17 Aprile 2018 - 22:48
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