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“Abbiamo sentito gli spari, qualcuno ha urlato ‘e’ un attentato’ e tutti si sono riversati nel ristorante, travolgendo tavoli, sedie e piatti. Ci sono persone che si sono rifugiate in cucina, nei nostri spogliatoi”. Cosi’ Salvatore, pizzaiolo del ristorante Mammina racconta i momenti di panico che hanno investito ieri sera il Lungomare di Napoli dove migliaia di persone si godevano il fresco della sera o cenavano. Dieci colpi di pistola a via Chiatamone, la strada interna del lungomare, hanno scatenato il panico tra la folla. “E’ accaduto proprio alle spalle del ristorante – racconta Salvatore – avevamo la finestra che da’ sul Chiatamone aperta, abbiamo sentito prima due colpi e poi altri sette-otto”. E’ stato il caos. “A quell’ora di domenica c’e’ folla – racconta il gestore del bar Romano su via Chiamatone, proprio sul luogo della sparatoria, che ieri alle otto aveva chiuso – se fosse accaduto all’ora di pranzo sarebbe scattato un panico molto pericoloso”. La strada oggi e’ percorsa dalle forze dell’ordine che si fermano ad ogni palazzo o negozio, in cerca di immagini delle telecamere private e c’e’ chi chiede un sistema di videosorveglianza pubblico per la zona. Via Chiatamone segue la linea del lungomare, nel week end diventa un grande parcheggio da cui, per una scala, si accede alla passeggiata pedonale. “Ma qui siamo abbandonati – racconta il gestore di un locale notturno sulla strada – imperversano bande di ragazzi che corrono contromano e ti affrontano a muso duro se consigli loro di rispettare le regole”. Ma alla sparatoria non si era ancora arrivati. “Il lungomare e’ un luogo tranquillo per passeggiare – raccontano Francesco e Caterina, due studenti universitari che ieri sera si godevano il fresco e stamattina sono di nuovo li’ per fare jogging – eravamo qui vicino, abbiamo sentito anche noi gli spari e siamo fuggiti. Tutti sono scappati, i genitori hanno preso i bambini in braccio e sono andati via, e’ stato terribile”. In pochi minuti il tratto del lungomare con la maggiore concentrazione di ristoranti e’ diventata un deserto: “C’erano biciclette a terra – racconta il pizzaiolo di ‘Mammina’ – le persone hanno lasciato tutto per scappare via”. Uno choc per una zona che da qualche mese aveva trovato una sua tranquillita’ dopo anni di scontri tra baby gang: “C’e’ una maggiore presenza della polizia negli ultimi mesi – spiegano i camerieri del Parthenope Bar – fino all’anno scorso la sera c’erano spesso risse, regolamenti di conti tra bande di ragazzini. Da Natale la situazione si e’ molto calmata”. Ora commercianti e residenti chiedono maggiore sicurezza anche su via Chiatamone: “E’ una zona a rischio – spiega Michele Picardi, che ha una salumeria proprio di fronte a dove e’ avvenuta la sparatoria – ci vorrebbe una pattuglia tutto il giorno a questo angolo, perche’ una situazione di pericolo puo’ invadere il lungomare e creare enormi problemi tra la folla”.
Investigatori al lavoro per ricostruire l’accaduto.Una lite tra parcheggiatori abusivi o un tentativo di furto culminati con numerosi colpi di pistola: sono alcune delle ipotesi al vaglio dei carabinieri che indagano sulla sparatoria accaduta ieri sera in via Chiatamone. I colpi sparati, sette in tutto, nei pressi del lungomare del capoluogo partenopeo, hanno gettato nel panico le persone presenti. C’e’ stato un fuggi-fuggi generale e, per fortuna, nessuno e’ rimasto ferito sia dai colpi d’arma da fuoco, sia dalla calca che si e’ venuta a creare per la paura di attentati. Gli investigatori, secondo quanto si apprende, stanno cercando di ricostruire l’accaduto ascoltando i testimoni. Ricostruzione particolarmente complicata perché anche se vi erano numerose persone in strada le versioni sono molto contrastanti. Gli investigatori stanno guardando i filmati di tutte le telecamere pubbliche e private lungo la strada. Dalle prime indiscrezioni si cercherebbero due parcheggiatori abusivi protagonisti della sparatoria.
Articolo pubblicato il giorno 9 Aprile 2018 - 15:21