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Napoli, protestano gli operatori del mercatino settimanale di Pianura

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Protestano gli operatori del mercatino settimanale di Pianura perchè per una serie di ritardi dovuti a vari funzionari comunali e a una diversa interpretazione della norma che disciplina il commercio su aree pubbliche gli ambulanti che operano da oltre 20 anni sarebbero addirittura abusivi. I vigili urbani nei giorni scorsi hanno intimato agli operatori di via Provinciale di chiudere perché abusivi. E così stamane gli operatori del mercati riuniti nell’associazione Union Cap insieme con i vertici, il presidente Enzo Grillo e il segretario Salvio Pascale hanno deciso di protestare e occupare la struttura. “Siamo abusivi di che visto che c’è la norma che ci tutela?”, tuona il presidente Enzo Grillo. E poi aggiunge: Non riusciamo a capire questo atteggiamento dei pol.itici e dei funzionari comunali. si sta verificando questo ovvero che mentre loro studiano noi stiamo morendo”. La storia del mercatino bisettimanale di Pianura parte dal lontano 1995 quando prese i suoi primi passi in via Cumana con vari spostamenti prima nei pressi del Polo Artigianale, poi in via Provinciale sullo stradone che sovrasta i binari della Sepsa e che collega Pianura a Trencia. Gli operatori hanno cominciato ad operare in quell’area grazie  a una delibera di consiglio 4 del 2 marzo 2011. poi ci sono stati una serie di emendamenti con i quali si chiedeva di fare operare anche altri operatori che erano negli elenchi storici del comune. La Regione Campania con un decreto dirigenziale numero 90 del 15 febbraio 2012 che prevedeva l’espletamento del bando “giusto la comunicazione da parte dei comuni dei posteggi liberi nei mercati insistenti sui loro territori”. Il comune di Napoli comunicò alla Regione la possibilità di mettere a bando  45 posti a Poggioreale, 80 a Pianura e 125 a Ponticelli in via Califano.  Solo ponticelli si è allineata ai criteri previsti dalle normative e opera con gli stalli tracciati a terra e la presenza di vigili urbani. Nel 2012  ci fu un avvicendamento dei funzionari comunali e quelli successivi cambiarono metodologia di interpretazione della norma.

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“Da allora- spiega ancora Enzo Grillo- non ci fu dato l’atto concessorio decennale, ma ci fecero atti illegittimi annuali  per giustificare che era area fieristica e  che non era stata abilitata a commercio su area pubbliche. Forse perché su questa area vogliono fare altro?Ci hanno sempre impedito il prosieguo  dell’iter burocratico. Nel tempo ci sono state tante cose contrastanti. La più eclatante è avvenuta quando ci dissero nel corso di un incontro in assessorato con finti ingegneri Eav  che quell’area non era praticabile, calpestabile e percorribile perchè poteva cadere sulla testa dei passeggeri della Cumana. E dopo tanti anni? E perché questo? Ci spostarono in via Escrivà e poi di nuovo in via Cumana. Poi dopo tante battaglie abbiamo preso posizione siamo tornati in via Provinciale senza però mai ufficializzata con titoli concessori previsti dalla normativa vigente.  E ora il 5 aprile la polizia municipale ci ha intimato di stare chiusi perché questa area non era idonea. Quello che noi chiediamo è di trovare in fretta una soluzione perché non è possibile che per colpa di ritardi burocratici e di mancati accordi politici si rischia di rimanere centinaia di operatori del settore senza lavoro”.


Articolo pubblicato il giorno 10 Aprile 2018 - 10:10

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