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A Napoli ci sono moltissimi ragazzi per i quali “alzarsi alle sette di mattina per andare lavorare vuol dire essere sfigati. C’e’ un’emergenza sociale con diseguaglianze sociali e poverta’ economiche, certo, ma soprattutto educative, che sono forse ancora piu’ pericolose”. Lo ha detto Patrizia Esposito, presidente del Tribunale dei Minori di Napoli, intervenendo al convegno “Napoli: il rischio o la gioia di essere minore” promosso dell’Arciconfraternita dei Pellegrini. Esposito ha spiegato che si tratta di “ragazzini astuti, intelligenti, scaltri che hanno dimestichezza con internet e i social network, dove il facile camuffamento ancora di piu’ li espone ai rischi della devianza. Vengono da famiglie liquide, che non sanno cosa significa neanche assicurare la puntualita’ dei figli a scuola. La politica parla di scuole aperte tutto il giorno ma e’ ancora tutto da combattere, perche’ nei quartieri periferici i ragazzi hanno i libri di testo in ritardo e mancano le attrezzature a scuola. Eppure conosco molto docenti che pur avendo avuto trasferimento in luoghi piu’ semplici sono voluti restare nei quartieri difficili a insegnare”. Al convegno e’ intervenuto anche il primicerio dell’Arciconfraternita dei pellegrini, Vincenzo Galgano: “Napoli – ha detto – attraversa periodo complicato, da un lato richiama tanti turisti, dall’altro le fasce piu’ povere diventano sempre meno socialmente affidabili e la conseguenza si scarica sui ragazzi. Dobbiamo tentare di fare capire loro l’utilita’ di un vita non fatta di violenza. La classe dirigente citta’ dovrebbe impegnarsi con maggiore determinazione nei limiti di quello che i fondi finanziari permettono:so che le condizioni sono difficili ma questo non vuol dire che dobbiamo abbandonarli anche se vengono da ambienti familiari che sono completamente dediti ad attivita’ criminali”.
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