Ora indaga anche la Dda di napoli sulla scomparsa dei tre napoletani nella città messicana di Tecalitlan dello stato di Jalisco. Raffaele Russo, il figlio Antonio e il nipote Vincenzo Cimmino sono scomparsi dal 31 gennaio scorso dopo che un gruppo di poliziotti corrotti ( 4 dei quali già arrestati) li avrebbero consegnati nelle mani del cartello criminale di Jalisco Nueva generation del pericoloso boss El Mencho. Da tre mesi sulla presenza dei tre napoletani in Sud America e sul loro lavoro di venditori ambulanti si è fantasticato di tutto. Ora però l’entrata in scena della Dda cambia le carte in tavola. Ieri infatti sono stati ascoltati dai pm Ida Teresi e Alessandra Converso, la moglie di Raffaele Russo, il primo ad essere scomparso e il il figlio Francesco che era presente in Messico nei giorni della scomparsa dei congiunti insieme con un altro cugino e poi hanno preferito tornare in Italia temendo che potesse accadere qualcosa anche a loro. Due ore di deposizione per capire qualcosa in più sulle voci circolate in questi mesi di presunti rapporti con esponenti della malavita locale. Una inchiesta quella della Dda di Napoli parallela con quella della Procura di Roma, formalmente titolare delle indagini che riguardano i cittadini italiani vittime di reati all’estero. La famiglia Russo nelle scorse settimane aveva offerto una ricompessa di due milioni di pesos (circa 90mila euro) a chiunque fornisca informazioni utili alle indagini. Nei giorni immediatamente successivi qualcosa si è mosso. Poi di nuovo il silenzio. La vicenda dei tre napoletani scomparsi è arrivata nei giorni scorsi parlamento europeo su iniziativa degli eurodeputati del Pd, Andrea Cozzolino e Pina Picierno. E due giorni fa l’avvocato di famiglia, Claudio Falleti si era lamentato dell’assenza delle istituzioni sulla vicenda al di là degli interessamenti di facciata che ci sono stati. E ieri invece dallo stato di Jalisco, lo stesso da dove sono scomparsi i tre napoletani è arrivata la notizia choc dell’arresti di sei componenti della banda criminale di Jalisco Nueva Generation responsabili di aver ucciso e sciolti nell’acido tre studenti perché avevano filmato la cosa di un loro parente legato al gruppo.
Articolo pubblicato il giorno 25 Aprile 2018 - 07:47